Il 25 ottobre è il “World pasta day”
Qualsiasi italiano inorridirebbe di fronte alle “fettuccine Alfredo”, ma salvo salse e condimenti improbabili, nessuno saprebbe dire di no a un piatto di pasta fumante: il “World pasta day”è nato nel 1995, e il 25 ottobre di ogni anno celebra uno degli alimenti più amati al mondo. Sicuramente il più amato dagli abitanti della penisola.
Certo, la descrizione fornita dal sito “Days of the year” mette la pelle d’oca, con i suoi riferimenti al world pasta day come giorno dedicato a piatti come: “deliziose fettuccine al pollo ricoperte da una salsa bianca all’aglio”. Per non parlare del tanto ardito quanto offensivo paragone con i noodles, che (non me ne vogliano i cultori della cucina asiatica) ben poco hanno a che vedere con il paradisiaco impasto di 400 grammi di farina con circa 200 millilitri d’acqua, un pizzico di sale e un cucchiaio d’olio.
La pasta per gli italiani è casa, tradizione. Il cibo di cui si sente davvero la mancanza dopo un periodo trascorso all’estero e il primo piatto che ci si cucina una volta rientrati nel bel paese. Ma che non ci accusino di essere restii all’innovazione: il Pasta World Championship della scorsa settimana ha incoronato un giapponese come Master of Pasta 2019. Il migliore cuoco di pasta del 2019 è stato premiato anche dallo chef Davide Oldani, si chiama Keita Yuge e ha condito le penne con le penne con una salsa di ostriche, gorgonzola e sakè.
“Fa ingrassare”, “va mangiata a pranzo”, “è preferibile consumarla a cena”, o ancora: integrale, al farro, con o senza glutine, di grano saraceno, con farina di legumi: nessun luogo comune o nuova moda può tenere un italiano lontano da un piatto di amatriciana, carbonara o un semplice spaghetto al pomodoro.
Secondo un’indagine Doxa sul consumo di pasta tra i giovani, il 63 per cento degli under 35 la mette al primo posto come piatto irrinunciabile, quello che al 55 per cento di loro ricorda la mamma.
Negli ultimi 10 anni il consumo è quasi raddoppiato, passando da 9 a circa 15 milioni di tonnellate di pasta all’anno. L’Italia resta il punto di riferimento per produzione, export e consumi. Ogni italiano mangia circa 23 kg di pasta all’anno. Nella classifica dei maggiori consumatori, dopo gli italiani ci sono i tunisini con 16 kg, i venezuelani con 12 kg e i greci con 11,2 kg.