WhatsApp, nuove regole per la privacy: di cosa si tratta
Dal 7 gennaio molti utenti di WhatsApp hanno ricevuto, all’apertura della famosa app, un avviso che chiede di accettare “i nuovi termini” di utilizzo del servizio di messaggistica e l’informativa sulla privacy. In molti hanno dato l’ok (magari senza neanche leggere il testo) altri invece hanno deciso di tergiversare. L’avviso infatti può essere rimosso, ma poi torna a un’apertura successiva, e dice chiaramente che chi non accetta non potrà più usare WhatsApp a partire dall’8 febbraio 2021, giorno in cui i nuovi termini entrano in vigore. Ma cosa è successo? Perché è stato inviato questo messaggio?
La famosa piattaforma di messaggi ha mandato l’avviso a tutti i suoi due miliardi di utenti. Alcune delle modifiche su cui è richiesta l’approvazione potrebbero essere un problema dal punto di vista della privacy. Ma non nell’Unione Europea (e quindi in Italia) dove queste modifiche non valgono. I cittadini dell’UE infatti sono protetti dal GDPR, il regolamento europeo per la protezione dei dati personali, che è una delle leggi sulla privacy più avanzate del mondo, e Facebook (proprietaria di WhatsApp), come molte altre aziende di internet, è costretta a trattare i cittadini dell’UE in un modo diverso rispetto a tutti gli altri.
Quali sono le modifiche di WhatsApp fuori dall’Unione Europea
Negli Stati Uniti e in altri paesi del mondo, Europa esclusa, i nuovi termini di cui WhatsApp pretende l’approvazione hanno creato preoccupazione: il servizio intende rendere obbligatoria la condivisione di alcuni dati dei suoi utenti con Facebook, l’azienda madre. Tradotto: tra i dati che Facebook utilizza per mostrare pubblicità personalizzata ce ne saranno anche alcuni che provengono da WhatsApp, come per esempio il numero di cellulare, la rubrica dei contatti, i messaggi di stato e altre informazioni. La condivisione esisteva già prima, ma si poteva escludere; ora sarà obbligatoria.
Le modifiche nell’Unione Europea
I termini di utilizzo e l’informativa sulla privacy di WhatsApp nell’Unione Europea sono molto diversi da quelli che valgono per il resto del mondo. Nelle regole che riguardano l’Europa, le modifiche che hanno fatto preoccupare molti utenti americani non ci sono. E allora perché WhatsApp ha mandato l’avviso per i nuovi termini anche agli utenti europei? Semplice: per aggiornare alcuni elementi riguardanti la sezione di WhatsApp per i negozianti e i servizi commerciali, che dovrebbero consentire alle aziende di comunicare con i loro clienti tramite WhatsApp. Inoltre, è abbastanza normale che le varie app aggiornino periodicamente i loro termini di utilizzo.
A confermare che non ci saranno i temuti cambiamenti in Europa è stata la stessa azienda con una nota: “Non ci sono modifiche alle modalità di condivisione dei dati di WhatsApp nella Regione europea (incluso il Regno Unito) derivanti dall’aggiornamento dei Termini di servizio e dall’Informativa sulla privacy. WhatsApp – si legge – non condivide i dati degli utenti WhatsApp dell’area europea con Facebook allo scopo di consentire a Facebook di utilizzare tali dati per migliorare i propri prodotti o le proprie pubblicità”.
I contenuti delle chat sono al sicuro?
WhatsApp può leggere e usare informazioni provenienti dalle chat degli utenti? La risposta è no, né negli Stati Uniti né in Europa né in nessuna parte del mondo. A partire dal 2014, WhatsApp ha applicato alle sue chat un sistema di protezione che si chiama “crittografia end-to-end” (l’avrete sicuramente letta nelle vostre chat) e che rende i contenuti delle chat inaccessibili a chiunque non sia il mittente o il destinatario.
LEGGI ANCHE: 1. Il trucco per scoprire se qualcuno spia le vostre conversazioni / 2. C’è un trucco per scoprire se il partner ti tradisce / 3. Il trucco per leggere i messaggi cancellati nelle chat
Leggi l'articolo originale su TPI.it