Vituzzo, il gatto bionico con protesi al posto delle zampe
Come una piccola star può vantare una pagina Facebook a lui dedicata e album di immagini realizzati da una fotografa professionista, ma soprattutto una crescente popolarità in rete. Non parliamo di un personaggio del mondo dello spettacolo o di un calciatore, ma di Vituzzo, un gatto che cammina grazie a due protesi di titanio fissate al posto delle zampe posteriori. Soprannominato “gatto bionico”, l’animale appartiene a Silvia Gottardi, ex cestista, e alla moglie Linda.
A raccontare la sua storia è stata Claudia Rocchini, una fotografa naturalistica specializzata in ritratti di felini (qui quelli di Vituzzo). “Ha sei anni – ha scritto – ed è il primo gatto italiano cui sono state impiantate due protesi dopo l’amputazione di entrambe le zampe posteriori. È il micio di Silvia Gottardi e di sua moglie Linda Ronzoni. Silvia è una ex cestista, già vincitrice di scudetto in A1, blogger e video maker. Linda, art director, è la sua compagna di vita e condivide con Silvia l’amore per Vituzzo, tanto da interrompere il viaggio di nozze per rientrare a casa dopo che il micio era stato investito da un’auto”.
“È stato ritrovato dopo un giorno e mezzo di ricerca, più morto che vivo, con entrambe le zampe schiacciate”. Ma il veterinario non si è arreso, e ha proposto “un intervento sperimentale mai eseguito prima in Italia: l’inserimento di due protesi, inizialmente temporanee, per verificare le reazioni e permettere a Vito di fare i suoi bisogni da solo”.
Ora il gatto bionico “cammina senza problemi, le protesi temporanee reggono e così si è deciso, per ora, di non sottoporlo ad altri interventi per le protesi definitive in titanio. Non salta ma il veterinario sta valutando di progettare protesi con piccole molle per permettergli di far leva, imitando le vere zampe”.
Vituzzo ha anche una sua pagina Facebook “Vituzzo superstar, ovvero come diventare un gatto bionico” e lo si trova anche su Instagram, all’account @vituzzosuperstar. Su Facebook sono disponibili anche video del gatto e de suoi “agguati”.