Un libro di corsa – Pista nera
Sarcastico, burbero, manesco, con una deontologia tutta sua. Si chiama Rocco Schiavone ed è un vicequestore, mi raccomando il ruolo è importante e non bisogna sbagliarsi con commissario.
È stato trasferito ad Aosta per punizione, quando lavorava a Roma aveva riempito di botte uno stupratore che per sfortuna di Schiavone era il figlio di un politico.
Un’anima in pena, tormentato dagli errori commessi nel passato che come un deja vu si ripresentano alla sua porta.
Le sole persone che lo tengono sulla Terra sono i suoi tre amici: Brizio,Furio e Sebastiano, ma non dobbiamo dimenticare Lupa, la cucciola di cane di una razza che non è definibile.
Ad Aosta Schiavone non ha intenzione di ambientarsi. Nonostante il freddo da assideramento si veste con il Loden e le Clarks.
Le sue indagini sono tante, come i libri che ha scritto Antonio Manzini.
Questa settimana nella mia rubrica trovate alcune frasi del primo libro “Pista Nera”.
Se l’input che ho scritto vi ha suscitato un minimo di curiosità, non vi resta che correre in libreria.
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