The Genius Experience Milano – Sono diverse le iniziative culturali dedicate a Leonardo da Vinci in occasione del quinto centenario della sua morte. Il grande patrimonio lasciato dall’artista del Rinascimento con il passare degli anni genera sempre nuovi accostamenti. Perfino con Andy Warhol. Due visionari, di epoche diversissime, che a Marzo saranno assieme nella mostra interattiva di Milano intitolata “The Genius Experience”.
La mostra si apre il primo marzo e terminerà il 30 giugno 2019. Verrà dislocata in due sedi, con inizio nella sala Sottofedericiana della Pinacoteca Ambrosiana, dove si ospiterà un’installazione multimediale riguardante i progetti e gli interventi più significativi ideati da Leonardo per la città meneghina, e nella cripta della chiesa più antica di Milano, ovvero quella del Santo Sepolcro, la stessa indicata in una mappa del Codex Atlanticus come il vero centro di Milano.
Quindi si innesta Andy Wharol, perché lungo il percorso verrà proiettata la sua “The Last Supper”, ovvero l’opera pop con cui, nel 1986, l’artista americano interpretò l’Ultima Cena leonardesca, dopo essere stato profondamente colpito dalla sua visione.
Un viaggio scandito per temi, che la mente immaginifica di Leonardo aveva anticipato e che hanno segnato la storia e lo sviluppo di Milano. Il percorso narrerà l’uso delle acque, il rapporto con la terra e con la natura, l’innovazione tecnologica e quella architettonica che ha portato alla Milano dei grattacieli e del Bosco verticale. Non solo una celebrazione storica quindi, ma una proiezione della Milano del futuro vista attraverso le sue radici.
L’iniziativa, a cura di Giuseppe Frangi, nasce dall’idea del Gruppo MilanoCard, gestore della Cripta di San Sepolcro, in co-produzione con la Veneranda Pinacoteca e Biblioteca Ambrosiana e la Fondazione del Credito Valtellinese.
La cripta del San Sepolcro, luogo dove la mostra culminerà, nasce nei primi decenni dell’anno mille. Leonardo da Vinci lo identificò come il reale centro dell’antica Mediolanum. Chiusa per oltre 50 anni e riaperta al pubblico solo nel 2016, ha svelato il proprio fascino e la propria ricca storia a decine di migliaia di visitatori sapendo comunicare il proprio passato con un linguaggio nuovo, grazie al dialogo con l’arte contemporanea.