Non più solo pirati e galeotti, in Italia sono 7 milioni le persone con tatuaggi, soprattutto donne. In Europa, il numero complessivo degli “amanti dell’inchiostro” è di 60 milioni.
La percentuale è del 12,8 per cento degli italiani con tatuaggi. Non tutti però conoscono i rischi legati ai tatuaggi. Solo il 76,1 per cento dei tatuati si rivolge a un centro specializzato, mentre i restanti si rivolgono o a centri estetici, o in centri non controllati. Poco più della metà delle persone, in ogni caso, è a conoscenza delle controindicazioni.
Una percentuale che sale al 13,2 per cento se si considera anche ex tatuati. La maggior parte delle persone lo fa per pure ragioni estetiche.
Il 13,8 per cento delle donne italiane è tatuato. le zone preferite per i tatuaggi sono schiena, piedi e caviglie. Tra gli uomini invece, l’11, 7 per cento ha tatuaggi, localizzati soprattutto in spalle, braccia e gambe.
In media, gli italiani si fanno tatuaggi a 25 anni, ma secondo l’istituto superiore della sanità, che ha condotto lo studio su un campione di circa 7 mila e 600 persone, la fascia più rappresentativa è quella compresa tra i 35 e i 44 anni. I tatuati appartenenti a questa fascia d’eta sono circa il 23,9 per cento, quasi il doppio rispetto alla media delle altre fasce d’età.
Tra gli italiani con tatuaggi ci sono anche minorenni: gli italiani compresi trai 12 e i 17 anni con la pelle tatuata sono il 7,7 per cento del totale.
Non manca chi si fa tatuare per ragioni mediche. Lo 0,5 per cento della popolazione infatti si sottopone a tatuaggi endoscopici (ad esempio per controllare lesioni del colon) o sul capezzolo. Invece, per quanto riguarda i tatuaggi estetici, il cosiddetto trucco permanente, coinvolgono il 3 per cento degli italiani.
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