Roma, lo sfogo del ristorante sushi: “Caos e urla animalesche, i genitori imparino a educare i figli”
“Se un gestore non interviene e lascia fare rovinando la serata ai clienti, è complice del disastro”. Un ristorante di sushi si scaglia contro i genitori maleducati e scatena la polemica social.
In uno sfogo pubblicato sul proprio profilo Facebook, il “Sushi Passion” di Bracciano ha voluto raccontare uno spiacevole episodio che ha avuto protagonista una famiglia con due bambini.
In pochi giorni il post è diventato virale fino a raccogliere “il maggior numero di like ed interazioni” visti sulla pagina da quando è stata aperta, 8 anni fa.
Il fatto risale a domenica 3 dicembre: “Stasera per la prima volta in 8 anni abbiamo dovuto dire a qualcuno che non sussistevano le condizioni per mangiare da noi”, ha spiegato il locale, premettendo di aver ospitato recentemente altre tavolate con bambini che non hanno dato alcun problema. Questa volta è andata diversamente. “Ci prenotano un tavolo da 4 con due bambini, fino qui tutto normalissimo”, esordisce il racconto. “Arrivano prima degli altri tavoli e da subito il tavolo viene devastato (in 5 minuti messo a soqquadro, menu scritti col pennarello etc.): qua un po’ meno bene ma resistevamo e sopportavamo”. Poi sono iniziati i veri disagi: “Quello che non è andato proprio bene è che i due bambini (totalmente incolpevoli di quanto accaduto, in quanto la colpa è chi non li educa) abbiano cominciato incessantemente ad urlare in maniera animalesca, urla avvertite non solo all’esterno del locale ma due traverse prima (via del fossato, per intenderci)”.
I gestori hanno poi scritto di aver tentato di approcciare la famiglia “in maniera molto serena” per chiarire “se questo fosse lo standard o se si sarebbe tornati presto ad un comportamento normale dato che stavano arrivando altre persone e di certo non potevamo cenare in un locale con quella situazione”. Niente da fare: “In una situazione del genere ci si aspetta una risposta mortificata, delle scuse e delle soluzioni per risolvere il problema; invece no, la ragione era di questi signori e noi eravamo inospitali”.
“Questa scena surreale poi non finiva qui ma mentre arrivavano i clienti degli altri tavoli che rimanevano fuori dal locale impauriti dal tono delle urla, dentro al locale ci prendevamo anche minacce per la nostra non ospitalità”.
Tutto questo va a dimostrare, secondo il locale, che “esistono dei limiti alla libertà personale che iniziano quando si prevarica la libertà altrui: rovinare la serata a tutti i clienti del ristorante perché non si è in grado di educare i propri figli a frequentare locali pubblici e comportarsi adeguatamente ne è l’esempio più lampante”. “Se un gestore non interviene e lascia fare rovinando la serata ai clienti, è complice del disastro: non siamo noi quelli che si girano dall’altra parte e fanno spallucce di fronte ai problemi”, la conclusione del post.
Un esempio, secondo molti utenti, dello scarso riguardo di molti genitori per i commensali. “Certe persone dovrebbero rimanere rinchiusi in casa con la loro ignoranza e maleducazione”, ha scritto un’utente. “Spero che il conto sia stato proporzionale al disturbo”, riporta un altro commento.
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