Finalmente le donne al timone. Un festival, questo, voluto da una donna, la giornalista e scrittrice Eugenia Romanelli, direttrice della fortunata testata digitale ReWriters, realizzato grazie all’impegno della politica Sabrina Alfonsi, attualmente candidata all’assemblea capitolina come capolista Pd con Gualtieri che concorre come Sindaco, in collaborazione con la consigliera della Regione Lazio Marta Leonori, e con un team di sole donne: dalla progettista Annachiara Forte, attivista green, a Rosaria Melia di Double Studio per la produzione, dagli allestimenti dell’architetta e inventrice Cristiana Meloni di Labo-Architects&Inventors, alla curatela della giornalista di Repubblica Rory Cappelli, co-founder della prima galleria d’arte europea dedicata alle artiste donne, la Crumb Gallery di Firenze, fino a Lorenza Somogyi, founder di Studio Alfa, per la comunicazione. Tra tutte, spicca quindi l’unico uomo, Ernesto Assante, alla direzione artistica per la parte musicale, accanto a Romanelli.
ReWriters fest., alla sua prima edizione, è una manifestazione nazionale di ampio respiro e irrituale nel programma, dato che mixa registri differenti, dalle tavole rotonde impegnate su temi delicati e controversi del dibattito contemporaneo, fino alle performance di artisti e dj, o agli appuntamenti con i big della musica, della letteratura, della tv, del cinema e del teatro, come Paola Turci, Greg, Max Gazzè, Giovanni Scifoni, Edoardo Albinati, Melania Mazzucco, Livio Beshir, Pino Strabioli, Giancarlo de Cataldo, Nancy Brilli, Michela Andreozzi, Lidia Ravera, Drusilla Foer, KarmaB., Teresa Ciabatti, e tanti altri.
Eugenia Romanelli, perché il ReWriters fest.?
In poco più di un anno, intorno alla testata digitale ReWriters.it, al suo Manifesto e all’omonima Associazione culturale, si sono aggregate talmente tante persone che abbiamo capito l’urgenza dei nostri temi: giustizia intergenerazionale, crisi climatica, ecologia profonda, ecosofia e ecofemminismo, antispecismo, nuovi femminismi, antisessismo e contrasto alla violenza contro le donne, antirazzismo, inclusione sociale, adaptiveness e fluidity, ottica di genere, cultura queer, diritti LGBTQI+ e intersezionalità, cultura bioetica, linguaggi inclusivi, etica dei media, comunicazione empatica, linguaggio giraffa (CNV). Il festival è il primo momento di aggregazione per tutti coloro che vogliono nuove regole e che si stanno impegnando per un mondo migliore, e vogliono unirsi al nostro modo per farlo: attraverso l’edutainment e l’infotainment, ossia una festa che faccia divertire ed emozionare ma anche riflettere e conoscere.
Dieci tavole rotonde su temi impegnativi con 100 speaker e 10 curatori: ReWriters è un think tank?
Direi di sì. Dal venerdi 15 ottobre alle 9 alla domenica notte, sarà una maratona no-stop di idee, talk, speech, con il gotha dei pensatori e delle pensatrici game-changer italiani. Qualche esempio random? Tiziana Catarci, scienziata, direttrice del DIAG, Dipartimento di Ingegneria Informatica, Automatica e Gestionale della Facoltà di Ingegneria Informatica alla Sapienza, e Editor-in-Chief dell’ACM Journal of Data and Information Quality (JDIQ) parlerà di “Realtà aumentata, intelligenza artificiale, onlife: tra limiti e possibilità, ripensiamo il rapporto tra umanità e macchina, social media compresi”; Matteo Bianchini, maestro di scuola primaria e professore all’Università di Firenze, da anni impegnato sull’educazione affettiva e relazionale, autore su WikiScuola, protagonista del film Educazione affettiva, parlerà di “Le nuove sfide dell’educazione: come crescere bambini e bambine changemakers”; Monicac Di Sisto, secondo Vanity Fair top italian campaigner, guiderà la tavola rotonda su “Solidarietà, cooperazione, integrazione e diritti: la riscrittura attraverso la giustizia intergenerazionale”; la giudice Paola Di Nicola, premiata più volte per l’impegno contro la violenza sulle donne e gli stereotipi di genere, tra cui il Premio dell’Unione Europea Women Inspiring Europe sarà su “La riscrittura attraverso la cultura delle donne, i nuovi femminismi e il pensiero divergente”; Felicita Sala, Premio Andersen 2020, interverrà su “Fumetto, vignette, illustrazione: come riscrivere l’immaginario a partire dalle emozioni”; Giulia Lo Russo, la più nota chirurga italiana specializzata in riassegnazione di genere, farà uno speech su “L’innovazione attraverso la cultura queer: il pensiero laterale come nuova sostenibilità”; su “Pianeta Terra: da un modello egologico a un modello ecologico” ci sarà la politica green Annalisa Corrado; su “Imprese, imprenditori e politici illuminati: la riscrittura attraverso le azioni”, il direttore di Exibart Cesare Biasini selvaggi, su “Food design: co-eating, delivery, guerrilla e mobile restaurants, e altri progetti per il futuro del cibo creando cittadinanze alimentari e sostenibili” la chef Cristina Bowerman; su “La riscrittura della cura: la medicina promuove il benessere”, la giornalista scientifica Beatrice Curci, autrice a Agorà di Rai3.
Ernesto Assante e Carlo Massarini ospiteranno cantautori e attori significativi su temi importanti: mettiamo gli artisti a pensare?
Perché no. Paola Turci parlerà di “Come le donne artiste possono contribuire alla costruzione di un nuovo immaginario antisessista e alla trasformazione di sterotipi, convenzioni, luoghi comuni e pregiudizi legati al genere”; Max Gazzè su “Come la musica può contribuire alla riscrittura dell’immaginario contemporaneo in vista della costruzione di nuovi sistemi valoriali”, Scifoni e Greg su “Il teatro come possibilità di riscrittura della contemporaneità”.
Premi Strega, un ristorante gourmè, arte contemporanea e dj set: un gran miscuglio?
L’ultima parte del nostro Manifesto dice: “E dato che tutto cambia ogni settimana, ogni giorno, ogni ora, dato che l’arte cambia, come la scrittura, la musica, il cinema, il teatro, la politica, la cucina, le immagini, l’ambiente, la vita, i Rewriters sono una comunità che si interessa di tutto quello che c’è perché tutto è importante. Basta aprire le orecchie, gli occhi, basta alzare le antenne e lasciarsi andare al flusso. Per accorgersi che niente è più come prima e che c’è tutto da reinventare”. Lasciamo la parola al pensiero divergente, alla creatività: serve meno logica e più insight.
“Rompi le scatole” è il titolo della mostra della ReWriters Web Art Gallery: è per questo che artisti quotati a livello internazionale donano le loro opere a voi?
Per rompere le scatole, sì, ma anche per sostenere il nostro impegno. Il titolo è un’esortazione: apri la mente, lascia che quei contenitori che nascondono mondi, risorse e possibilità irrompano sulla scena dell’esistenza. Destabilizzandola, certo, ma anche rendendola polifonica, magmatica, creativa. La polimelodia nascosta nelle nostre scatole mentali è l’energia che può permetterci di immaginare e costruire mondi migliori. E’ sottile ma robustissimo il fil rouge che lega le metamorfosi urbane e geografiche di Sten&Lex, i virtuosismi simbolici di Lucamaleonte (insieme, sono gli unici italiani voluti da Banksy al suo Cans Festival), le rime poetiche di ivan, le illustrazioni emotive di Fabio Magnasciutti, i divertissement di Vauro, le citazioni di Xil.O, le denunce di Giacomo Costa, le provocazioni di Federico Solmi, la quotidianità e i modi possibili di vedere il reale dei fotografə sceltə da Letizia Battaglia, le immagini rovesciate e i giochi di specchi di Filiberto Mariani ed Elena Fabretti. Queste opere sono azioni di riscrittura, proposte – senza maestri e senza strade già segnate – di nuovi punti di vista. Opere che spazzano e spezzano gli stereotipi, il prestabilito, trasformando i limiti in orizzonti.