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Polemiche sui social per i tatuaggi della reverenda di Canterbury: “Bisogna combattere misoginia e pregiudizi”

Di Marco Nepi
Pubblicato il 21 Lug. 2023 alle 16:28

Polemiche sui social per i tatuaggi della reverenda di Canterbury: “Bisogna combattere misoginia e pregiudizi”

Offese e commenti sessisti per una foto con i tatuaggi. A scatenare le polemiche, uno scatto pubblicato dalla Cattedrale di Canterbury per celebrare il nuovo incarico di una reverenda. Si tratta di Wendy Dalrymple, diventata da poco precentrice della storica chiesa anglicana.

Nella foto, la reverenda 47enne viene mostrata con un abito a maniche corte, mettendo in evidenza i vistosi tatuaggi sulle braccia. Un annuncio accolto da diversi commenti offensivi degli utenti, che hanno accusato Dalrymple di essere “vanesia”, definendo i tatuaggi “disgustosi”. “Nessun problema con i tatuaggi in privato, ma questa esibizione da pavone, in una foto ufficiale, indica sia superbia che vanità”, ha scritto un utente.

Ai commenti ha risposto la stessa Dalrymple, che ha detto di essere stata tacciata di “superbia, narcisismo, malattia mentale, idiozia, non credere in Dio e avere un top troppo piccolo che può distrarre gli uomini”. Sulla vicenda è intervenuto anche il decano di Canterbury, David Monteith.

“Abbiamo annunciato la nomina della nostra nuova precentrice lo scorso fine settimana. Sono così rattristato dalle offese che ha ricevuto”, ha scritto su Twitter dicendosi “determinato a dare forma a una cattedrale che affronti la misoginia, il privilegio e il pregiudizio perché è l’amore di Gesù a richiederlo”.

“Purtroppo, la negatività non è stata una completa sorpresa in quanto il mondo online può tirare fuori il peggio dalle persone, ma può anche tirar fuori il meglio”, ha commentato la diretta interessata  “Non tendo a interagire direttamente con chi lancia insulti da dietro una tastiera, ma penso che ci siano momenti in cui è bene far luce sui commenti che le persone fanno”, ha detto al quotidiano britannico The Independent. “Le molte centinaia di messaggi di sostegno che ho ricevuto, compreso quello del decano di Canterbury e dei miei futuri colleghi, hanno più che compensato la stupidità di pochi”, ha aggiunto. “La risposta migliore è stata sentire qualcuno che ha detto, mostrando la mia foto alla figlia e al genero tatuati, ‘non sapevano che persone come loro potevano entrare in chiesa, e ora lo sanno’”. “Se posso fare solo un piccolo passo per aiutare le persone di ogni estrazione sociale a sapere che c’è posto per loro questo mi rende felice.”

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