A Bologna nasce il primo negozio di design affettivo
Di design affettivo si sente parlare troppo poco, ma a Bologna nasce invece un negozio dedicato proprio a far “rifiorire” quegli oggetti a cui le persone sono legate dal punto di vista affettivo.
Daniela Natali ha avuto l’idea di restituire vita e dignità a oggetti che fanno parte del nostro vissuto, ma che da tempo giacciono abbandonati in un angolo della cantina o della soffitta.
Così nasce Cuorarreda: “Mi ha sempre affascinato la cantina di Gianni, il compagno di mia mamma, un eccezionale artigiano del legno che conserva gelosamente i più disparati oggetti, ognuno con la sua storia”, afferma Daniela.
“In questi anni, più volte ho sentito amici e conoscenti parlare con affetto di oggetti della loro infanzia, di oggetti dei loro genitori o nonni ai quali erano sinceramente legati, perché contenevano in se ricordi, sensazioni, emozioni”. Oggetti di tutti i tipi, spiega la creatrice di Cuorarreda: un vecchio comodino, un orologio a pendolo che non funzionava più, ma anche solo una sedia rotta.
“Qualsiasi fosse la natura dell’oggetto, io ero sempre affascinata dal potere emotivo che esso conteneva, dai ricordi che faceva scaturire. Ad alcune amiche ho chiesto di mostrarmi questi oggetti e quasi in tutti i casi ho scoperto con dispiacere che non riuscivano a ritrovarli o che erano stati gettati via per vari motivi”, continua ancora Daniela che ha capito come gli oggetti cambino valore da persona a persona: per qualcuno quell’oggetto è solo qualcosa di ingombrante, per altri è un ricordo da custodire gelosamente.
Ed è proprio partendo da questo concetto che Daniela Natali decide di dar vita al primo negozio di design affettivo. “Mi sono chiesta: perché oggetti così importanti venivano solitamente ‘abbandonati’ e non conservati, riparati, rinnovati?”, continua.
La risposta che si dà la creatrice di Cuorarreda è che quello che manca è “una forte motivazione a recuperarli”. Daniela ne è convinta: “Per ogni cosa della vita, la motivazione è tutto e dipende dal valore che si dà a quella cosa e dall’aspettativa di riuscita ad essa legata. In tutti quei casi il valore affettivo degli oggetti era molto alto, ma l’aspettativa di riuscire a ripararli, di renderli di nuovo utilizzabili o presentabili era molto bassa: proprio non sapevano come fare! E quindi la reale motivazione a recuperare quegli oggetti non era sufficiente”.
Ma come è iniziato tutto? Daniela Natali racconta che tutto è nato quando ha ritrovato una vecchia cornice della madre. In quel momento si è resa conto che avrebbe potuto trasformare quell’oggetto in un nuovo oggetto di arredamento, ma ricco di una storia affettiva che una cornice nuova non avrebbe avuto.
“Sentivo la motivazione, ma anche l’aspettativa di riuscire a far ‘rifiorire’ veramente questo oggetto che stava nel mio cuore! E così è nata l’idea di creare Cuorarreda, un progetto che riempie un vuoto: l’aspettativa di riuscita”, continua ancora Daniela.
“Ho scoperto di essere brava a prendermi cura degli oggetti (spesso abbandonati) che stanno nel cuore della gente, di capire la loro ‘storia’ e di dare loro una nuova vita come oggetti di arredamento ‘affettivo’, grazie a progetti di recupero e restauro che prevedono l’inserimento di piante e composizioni floreali. Ed è stata per me una grande soddisfazione, anche scoprire che Cuorarreda è il primo negozio italiano di ‘design affettivo’, dove ogni progetto è un rifiorire di emozioni e ogni cliente può scoprire la seconda vita dei propri oggetti del cuore”, conclude la creatrice di Cuorarreda, che nasce a pochi chilometri da Bologna, a San Lazzaro.