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Nasce il Comitato Scientifico di ReWriters: una fucina di idee per ricostruire l’Italia dal basso

Si è riunito ieri per la prima volta il comitato scientifico di ReWriters per ricostruire l’Italia dal basso: da Giovanna Melandri a Lidia Ravera, da Monica Cirinnà a Giancarlo Leone, fino a Letizia Battaglia e altri, tutti impegnati nel Movimento Culturale fondato da Eugenia Romanelli

Di Veronica Di Benedetto Montaccini
Pubblicato il 9 Apr. 2021 alle 11:09 Aggiornato il 9 Apr. 2021 alle 12:05

Ieri, giovedì 8 aprile, per la prima volta dalla nascita del Movimento Culturale ReWriters, si è riunito il Comitato Scientifico: Giancarlo Leone, Presidente dell’Associazione Produttori Televisivi e dell’agenzia Q10 Media, Giovanna Melandri, Presidente Fondazione MAXXI e Human Foundation, Monica Cirinnà, senatrice del PD, Riccardo Magi, deputato e segretario nazionale dei Radicali, Niccolò Rinaldi, funzionario UE alla direzione nazionale del Partito Repubblicano, Luisella Battaglia, Presidente dell’Istituto Italiano di Bioetica, Cesare Biasini Selvaggi, direttore di Exibart, la scrittrice Lidia Ravera, la coach e imprenditrice Barbara Santoro, la fotografa Letizia Battaglia, il linguista Massimo Arcangeli.

Una schiera di donne (soprattutto) e uomini che rappresentano un’Italia progressista e plurale, voci autorevoli in campi molto diversi tra loro, dall’arte alla politica, dall’accademia all’impresa, dal giornalismo alla bioetica, si sono impegnati a soffiare nelle vele di ReWriters e portare avanti questo progetto trasversale e intersezionale ingaggiato nella riscrittura della contemporaneità per “costruire nuovi parametri di senso in cui le nuove generazioni potranno orientarsi per sviluppare buone pratiche”, spiega la fondatrice, Eugenia Romanelli, scrittrice e giornalista.

Le aree toccate ieri sono quelle che stanno più a cuore a Romanelli, espresse dal Manifesto di ReWriters: sostenibilità, antisessismo, giovani, innovazione, cultura queer. Monica Cirinnà e Niccolò Rinaldi assenti giustificati, la prima alle prese con la legge Zan, il secondo con la Giornata della Memoria del Genocidio dei Tutsi, hanno però dichiarato: “Aderisco al Comitato Scientifico di ReWriters – Cirinnà – perché in un mondo di leader maschi autocentrati credo si utile il pensiero collettivo delle donne”, e Rinaldi: “Aderisco perché penso che sia la stanza in più di ReWriters. Una stanza di riflessione anticonformista per un’idea di società consapevole e libera, propria di una delle poche iniziative partite dal basso e innovatrici nella comunicazione del nostro paese”.

Giancarlo Leone ha messo a disposizione la sua agenzia Q10 Media per comunicare questo progetto multipotenziale di changemaking parafrasando Nietzsche: “E’ l’interpretazione morale della cultura che può cambiare ogni contesto, ed è quello che vuole fare ReWriters”. Giovanna Melandri, che ha battezzato la nascita di questo progetto, nel giugno 2020, ospitandone il lancio al Museo MAXXI di Roma, ha assicurato: “ReWriters può considerare casa il MAXXI, mai come in questo momento abbiamo bisogno di officine collettive di pensiero e pratiche. Luoghi per ri-scrivere (re-write) il nostro modo di stare insieme”. Letizia Battaglia si è concentrata sulle donne, “devono stare al potere – ha detto – avere incarichi dove possano essere decision makers”, facendo riferimento al fatto che ReWriters è stato fondato da una donna, diretto da due e conta una maggioranza al femminile. Lidia Ravera ha ribadito la sua adesione, attivista dentro ReWriters con un blog sulla riscrittura: “Da quando è scomparsa la sinistra, non appartengo più a niente. Sono stufa di pensare da sola. Voglio ripartire da un gruppo di gente che pensa insieme”.

Anche Riccardo Magi, appena entrato nel Comitato Scientifico e pronto a partire con un nuovo blog sui diritti, è carico: “Un mondo nuovo bussa alla porta ed è arrivato il momento di spalancarla. Proveró a portare l’antica passione radicale per un futuro più giusto”. Massimo Arcangeli, anche lui blogger per ReWriters, ha insistito sul fare rete: “Ho imparato da tempo, condividendo esperienze professionali e ipotesi di ricerca con amici scienziati, che il lavoro di gruppo è più prezioso di quello individuale. Soprattutto quando la differenza (di idee, punti di vita o posizioni) prevale sull’omologazione”. Luisella Battaglia, autrice per vari mag-book di ReWriters ha parlato dell’importanza della Bioetica in questo momento storico di grande confusione: “Sono uno spirito libero e credo che oggi, più che mai, ci sia bisogno in Bioetica di un pensiero libero che non si limiti ad applicare vecchie categorie a nuovi problemi, ma accetti audacemente la sfida dell’immaginazione e della creatività”.

Barbara Santoro ha sottolineato l’importanza di continuare a sognare, ma anche della “messa a terra” di questo incredibile progetto: “Con Cesare Biasini Selvaggi stiamo partendo con due blog, uno sugli imprenditori ReWriters e uno sui politici ReWriters: è importante parlare degli attori di un cambiamento reale, impegnati a trasformare il vecchio mondo in nuove pratiche valoriali”. Biasini Selvaggi ha aggiunto: “ReWriters è un progetto politico, nell’accezione della polis, della responsabilità verso il bene comune. Perché abbiamo l’obbligo di ripensare radicalmente i modelli di governo, di coesione sociale, di convivenza con le intelligenze non umane, la partecipazione attiva in quanto esercizio di democrazia. Perché ReWriters è un percorso generativo che si alimenta di Cultura, l’unica in grado di alzare l’asticella del senso del possibile”.

Entusiasti Eugenia Romanelli e Ernesto Assante, Direttore Artistico dell’intero progetto: “E’ facile vedere ciò che non sta funzionando – ha detto Assante – noi di ReWriters ci concentriamo sul cercare ciò che invece funziona e da lì partire per costruire nuovi mondi, fatti di immaginario ma anche di azione, perché abbiamo una grande responsabilità verso i nostri figli, a cui abbiamo rubato troppo in termini di giustizia intergenerazionale”. Romanelli ha concluso: “L’onda di questo movimento parla da sola: l’implementazione sul sito del 150 per cento ogni settimana da quando siamo nati, dice che c’è una voglia, un bisogno urgente di rompere i vecchi schemi e riparametrarsi. E’ saltato per sempre un sistema, l’ingranaggio è esploso, le nostre società devono riorganizzarsi non solo in termini economici e politici, ma, prima di tutto, in un nuovo orizzonte di senso”. 

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