Coronavirus, parla lo chef Massimo Bottura
“Quando riaprirò? Dobbiamo stare alle regole e non fare i rivoluzionari, perché se dovesse ricomparire un focolaio nel nostro Paese ci sarebbe il panico generale. Bisogna rispettare le regole: lavarsi moltissimo le mani col gel, indossare la mascherina, applicare il distanziamento, e magari fare ingressi in tempi diversi. La Francescana non ha problemi perché i tavoli sono distanti, sono i ristoranti piccoli e medi che hanno bisogno di numeri per sopravvivere che potrebbero avere difficoltà”. Lo dice a Rai Radio1, ospite di Un Giorno da Pecora, Massimo Bottura, titolare della pluripremiata ‘Osteria Francescana’ e chef tra i più quotati al mondo.
Lo chef Bottura propone una sua soluzione: “Diversi servizi, facendo i turni, iniziando a far mangiare alle 19, come si fa a livello internazionale: ad esempio si potrebbe fare 19, 21 e 22 ultimo turno”. Alcuni suoi colleghi hanno proposto di ridurre i piatti, facendo un menù unico suggeriscono i giornalisti al cuoco. “Ci sono già ristoranti che lo fanno ma io non ci credo molto”. Le persone avranno voglia di tornare al ristorante o saranno impauriti? “All’inizio ci sarà un po’ di timore, lo scoglio più grosso sarò vincerlo, ma la gente ha voglia di uscire e confrontarsi”, risponde Massimo Bottura.
“Abbiamo pensato a un piatto per tornare alla normalità ispirato alla canzone dei Beatles, ‘With a little help from friends’, un piatto superverde con tutte le salse che diventeranno dei fiori sulla base del piatto, con solo un tipo di carne, che potrebbe esser anche trasformata in vegeteriana, ed un curry verde in stile thai”, ha detto a Un Giorno da Pecora Bottura.