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Luis Sepulveda: le frasi celebri e la poesia dedicata alla moglie

Di Marco Nepi
Pubblicato il 16 Apr. 2020 alle 11:40 Aggiornato il 16 Apr. 2020 alle 11:48

Luis Sepulveda: frasi, citazioni, poesie

Oggi, 16 aprile 2020, è morto Luis Sepulveda: il grande scrittore cileno si è spento in un ospedale delle Asturie (Spagna) a causa del Coronavirus. Aveva 70 anni. Esule politico, guerrigliero, ecologista, viaggiatore dal passo ostinato e contrario, esordì con un racconto bollato come pornografia dal preside del suo liceo, a Santiago del Cile. Poi tantissime opere indimenticabili. Di seguito abbiamo raccolto alcune frasi, citazioni e poesie di Luis Sepulveda:

La poesia che dedicò alla moglie

Abbiamo visto le frasi di Luis Sepulveda, ma le poesie? Ne abbiamo scelta una: “La más bella historia de amor”, poesia tratta dalla raccolta “Poesie senza patria”, edita da Guanda (2003), dedicata dal grande scrittore cileno alla moglie Carmen Yanez. Una storia d’amore travagliata: i due si conoscono nel 1968, quando alla guida del Cile c’era ancora il socialista Salvador Allende. Carmen aveva appena 15 anni e dopo soli tre anni decidono di sposarsi a Santiago del Cile. Dopo la nascita del primo figlio, un feroce colpo di Stato mette fine alla presidenza di Salvador Allende, instaurando il regime di Pinochet. Per entrambi comincia un periodo di clandestinità, arresti, torture e repressione. Sepúlveda lascia il Cile nel 1977, Carmen quattro anni dopo. Le loro vite si separano. Lui si trasferisce in Germania e lei in Svezia. Il destino li riunisce nel 1996, nella Foresta Nera. Di seguito la poesia “La più bella storia d’amore” di Luis Sepulveda:

L’ultima nota del tuo addio
mi disse che non sapevo nulla
e che arrivavo
al tempo necessario
di imparare i perchè della materia.
Così, fra pietra e pietra
seppi che sommare è unire
e che sottrarre ci lascia
soli e vuoti.
Che i colori riflettono
l’ingenua volontà dell’occhio.
Che i solfeggi e i sol
raddoppiano la fame dell’orecchio
Che è la strada e la polvere
la ragione dei passi.

Che la via più breve
fra due punti
è il giro che li unisce
in un abbraccio sorpreso.

Che due più due
può essere un pezzo di Vivaldi.
Che i geni gentili
stanno nelle bottiglie di buon vino.

Una volta imparato tutto questo
tornai a disfare l’eco del tuo addio
e al suo posto palpitante scrissi
la Più Bella Storia d’Amore
ma, come dice l’adagio,
non si finisce mai
d’imparare e aver dubbi.

Così, ancora una volta
facilmente come nasce una rosa
o si morde la coda un a stella cadente,
seppi che la mia opera era scritta
perchè La Più Bella Storia d’Amore
è possibile solo
nella serena e inquietante
calligrafia dei tuoi occhi

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