Il mega-yacht da 65 metri di Dolce&Gabbana arriva in Puglia
A Polignano è ormeggiato il maxi yacht di Dolce & Gabbana: il suo nome è “Regina d’Italia”, lungo 65 metri appartiene ai due stilisti Stefano Dolce e Domenico Gabbana, attesi per una sfilata il 10 luglio ad Ostuni.
L’imbarcazione ha attirato l’attenzione di turisti e curiosi: un gigante da 50 milioni fermo a Cala Ponte in attesa delle sfilate della maison. A bordo ci sono due suite armatoriali, 4 cabine ospiti, una palestra e una piscina di 5 metri per due sul ponte sole. È in acciaio e alluminio ed è distribuito su cinque ponti.
Dolce & Gabbana in questi giorni fisseranno il loro quartier generale a Borgo Egnazia, resort extra lusso a Savelletri di Fasano, in vista delle due sfilate programmate per il 10 luglio ad Ostuni e per l’11 luglio ad Alberobello. Nella Città Bianca saranno gli uomini protagonisti mentre nella capitale dei trulli spazio all’alta moda femminile. Agli eventi si accederà solo con un riservatissimo invito anche se i due stilisti, per coinvolgere le comunità interessate, potrebbero decidere di installare dei maxi schermi.
Il nuovo Codecasa 65 – Costruzione F74 è in acciaio e alluminio, distribuito su 5 ponti, ed è frutto della collaborazione tra lo staff tecnico del cantiere e lo studio di architettura M2 Atelier di Milano scelto personalmente dai due stilisti.
Il “Regina d’Italia”, che batte bandiera italiana ed è stato acquistato dai due stilisti attraverso una società di leasing, ha ampi spazi che vogliono offrire contemporaneamente massima visibilità e privacy in tutti gli ambienti, sia esterni che interni. Tra le molte particolarità lo yacht conta due suite armatoriali, 4 cabine ospiti, una palestra e una piscina di 5 metri per due sul ponte sole.
Lo yacht è stato costruito secondo le norme del Lloyd’s Register per l’ottenimento della Classe più alta nonché in conformità con il codice “LY3 the Large Commercial Yacht Code” della British Maritime and Coast Guard Agency (Mca) per avere la “Letter of Compliance” come “Unrestricted Yacht”; ha anche la più alta Classe del Rina.
Leggi l'articolo originale su TPI.it