Lo chef Guido Mori contro tutti, da Briatore a Barbieri
Guido Mori, chef e direttore dell’Università della Cucina Italiana, si scaglia contro influencer e food blogger, ma anche contro Flavio Briatore e Bruno Barbieri.
Intervistato da Mowmag, Mori ha anche parlato del prezzo del caffè, che presto potrebbe salire a 2 euro: “È un genere alimentare costoso e merita di essere trattato come tale. Siamo abituati a pensare che il caffè costi poco perché sfruttiamo le piantagioni. Ma il caffè deve essere pagato la cifra giusta, per cui 2 euro è solo l’inizio, preparatevi perché più avanti costerà di più. Via via che il sud del mondo verrà sfruttato sempre meno, il costo della manodopera crescerà e si alzerà anche la qualità”.
E a proposito di prezzi, lo chef parla anche della famosa margherita a 17 euro del Crazy Pizza di Flavio Briatore: “Ma perché la pizza margherita a quel prezzo non se la mette nel cu*o? È un qualcosa che non ha senso. L’idea che il cibo debba essere caro perché lui è figo è vecchia”.
“Io quando lo guardo lo sento parlare gli direi molto volentieri di andare in pensione, non è possibile che si continuino a fare queste str*nzate che erano vecchie già negli anni ’90, figuriamoci nel 2024. Ecco, mi ricorda Silvio Berlusconi quand’era alla fine della sua carriera, con cui non ci si poteva più nemmeno incazzare ma ci si chiedeva solo dove fosse la sua badante. Se posso dire, caro Briatore, faccia un salto nel presente che è meglio” aggiunge Guido Mori.
Mori ne ha anche per “chef come Bruno Barbieri che oramai non rappresenta più la cultura culinaria, penso che non entri più in una cucina da decine di anni. Lui oramai è il simbolo del vetusto e a volte del ridicolo, facendo affermazioni che sono fuori dal mondo. Poi ci sono tutti quegli chef che si ritengono importanti solo perché fanno Masterchef, quando in realtà dovrebbero occuparsi dei giovani e non perdere tempo in televisione”.
“Uno che mi piace è sicuramente Cracco. Lui va collocato ad alto livello all’interno del panorama culinario, è uno dei punti di riferimento italiani per quanto riguarda la reinterpretazione della tradizione italiana in chiave moderna” conclude lo chef.