“Ho una formazione cattolica e di sinistra. Di gentiluomini nella mia giovinezza ne ho conosciuti diversi, tra cui Sandro Curzi e Piero Fassino. Poi negli anni, collaborando con Giuliano Ferrara e scrivendo per Il Foglio ho capito il tasso di ipocrisia del mondo culturale di provenienza. Mi ritengo un liberale e constato che se tu non stai dalla parte della “dittatura” culturale che conta ti liquidano con sufficienza. La mia sessualità non è una patente d’identità ma un dettaglio della mia personalità. Sono unito civilmente, sono cattolico e sono un elettore moderato che vota centrodestra”.
Il lungo sfogo su Twitter è del giornalista Pierluigi Diaco che racconta anche la sua posizione politica: “Il buon senso non è né di destra né di sinistra. Del resto Giorgia Meloni, che è prima di tutto mia amica, la vogliamo liquidare come un fenomeno di destra? A me sembra una donna coraggiosa con posizioni anticonvenzionali e affatto ideologiche. Come del resto Salvini. E i loro elettori”, ha concluso Diaco che ha introdotto il post con il titolo “tanto per fare chiarezza e per amore di sincerità”.
Tanto per fare chiarezza e per amore di sincerità. #sandrocurzi @pierofassino @ferrarailgrasso @ilfoglio_it @GiorgiaMeloni @matteosalvinimi #buonsenso pic.twitter.com/0CUUXKlOuC
— pierluigi diaco (@pierluigidiaco) July 11, 2020
“Poi negli anni, leggendo Giuliano Ferrara e collaborando con il suo Foglio, ho capito il tasso di ipocrisia del mondo culturale di provenienza. Mi ritengo”, afferma Diaco, “un liberale. Constato che se non stai dalla parte della “dittatura” culturale che conta, in Italia ti liquidano con sufficienza. La mia sessualità non è una patente di identità ma un dettaglio della mia personalità. Sono unito civilmente, sono cattolico e sono un elettore moderato che vota centrodestra”.
“Posso avere lo stesso rispetto che viene riservato a chi vota a sinistra senza essere tacciato di essere ‘fascista’, ‘xenofobo’ e ‘guerrafondaio’?” aggiunge il conduttore di Io e Te su Rai1.
Un pensiero, quello espresso da Pierluigi Diaco su Twitter cui il giornalista aggiunge a stretto giro: “Un ulteriore chiarimento. Ho ringraziato pubblicamente (in radio) e privatamente Matteo Renzi per la legge sulle unioni civili. Chiedetelo a lui, può confermarvelo. Per il resto vale il post precedente”.
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