Nei giorni scorsi Fedez si è attivato lanciando una petizione online per salvare il bonus psicologo. Un’iniziativa apprezzata da molti e che ha già raccolto migliaia di firme. Non del tutto convinto, invece, Paolo Crepet: “Il problema non è il Bonus Psicologo ma non possiamo ridurre il discorso sulla salute mentale alle posizioni di Fedez, al quale voglio bene e dal quale, peraltro, mi sarei aspettato l’eleganza di un passo indietro di fronte a tematiche così delicate avrebbe forse dovuto chiedere il parere di chi può effettivamente affrontare questi temi”, ha detto il noto psichiatra a La Stampa.
Il tema è centrale ma, sottolinea Crepet, “non è un dato epidemiologico: parlando costantemente di depressione, finiamo persino per auto-diagnosticarla, generando un’ondata di ‘falsi positivi’”. Secondo lo psichiatra “bisogna individuare le cause reali del dilagare di questi disturbi, per riuscire a sostenere chi ne ha bisogno con gli strumenti giusti: strumenti che, chiaramente, Fedez non possiede, e che non possiedono nemmeno molti pseudo-professionisti. Prima di inneggiare allo sportello psicologico, che è un palliativo e non la soluzione, bisognerebbe porre attenzione sulle persone che interagiscono con i nostri giovani e si fanno carico dei loro problemi: come viene effettuata la valutazione di questi ‘professionisti’?”.