Coronavirus e primi appuntamenti: l’evoluzione del dating ai tempi della pandemia
Tinder, Bumble, Badoo, Grinder sono solo alcune tra le applicazioni più usate per conoscersi nell’era del romanticismo 2.0. Ma l’effetto quarantena non ha fatto bene alle app d’incontri dove le regole sono piuttosto chiare: match, chat and date. Se quest’ultima viene meno le cose si fanno più difficili. E oggi, incontrarsi alla vecchia maniera – attraverso le app – non è proprio possibile. Ma sono tanti i pionieri coraggiosi che non vogliono rinunciare interamente al dating e che nonostante il Coronavirus si incontrano in videochat in primi appuntamenti digitali, su app come Zoom, FaceTime e Skype.
Con 60 milioni di italiani in quarantena chiusi nelle loro case non è certo il momento migliore per lanciarsi nel mondo dei primi appuntamenti. Secondo alcune analisi riportate dal sito Agi, le misure di isolamento non hanno fatto molto bene alle app di incontri che impazzano tra i giovani. Per quest’ultime, infatti, “stare a casa” non è una buona pubblicità. Ma nonostante i difficili giorni di isolamento e clausura, ripensare insieme la socialità può essere un modo per non abbandonarsi alla solitudine, anche con “sconosciuti”. E poi diciamolo: tentare qualche match la sera può sempre essere una valida alternativa ai classici social network e all’ennesima serie Tv su Netflix.
Ma cosa fare quindi, se dopo il canonico susseguirsi di messaggini e faccine manca la possibilità di vedersi realmente? Alcuni si lanciano in proposte di incontri al Carrefour o al Pam, magari in fila o nel reparto latticini, rispettando la “distanza di sicurezza”. Altri – quando ancora si poteva – propongono un po’ di jogging insieme; scelta audace per un primo appuntamento, se mi si consente. I più audaci invece, si lanciano in proposte di video chat su piattaforme come Zoom, Houseparty, FaceTime e Skype. Una soluzione alternativa un po’ “imperfetta” ma inevitabile, dal momento che fuori di casa non si può mettere piede, se non per situazioni di necessità. E no, il sesso non è considerato tra queste.
E allora non rimane che l’alternativa del primo appuntamento virtuale, come quello avuto da Afsana che ha cucinato una cena insieme al suo Tinder date su FaceTime. Lei una pasta, lui una Red Bull: erano giorni che non usciva di casa). Ma entrambi si sono lavati, si sono aggiustati allo specchio, hanno messo la loro miglior camicia (il sotto è poco rilevante dato che siamo al computer) e hanno chiacchierato amabilmente per quasi un’ora. “Mi è sembrato il naturale passo successivo per continuare la conversazione e mantenere alto il mio ottimismo” racconta un giovane giornalista. In maniera curiosa e un po’ paradossale, per i single questo periodo di quarantena e distanziamento sociale offre tutti gli ingredienti di quegli incontri propri delle commedie romantiche. Ma soprattutto, di questi tempi, continuare ad “uscire” con qualcuno è un atto davvero pieno di speranza che presuppone un futuro di appuntamenti che vale la pena perseguire. Basta avere un po’ di coraggio per superare l’imbarazzo iniziale, una bella camicia, un bicchiere di vino e un buon Wi-Fi.
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