Gruppo di anziani si incontra nel bosco per giocare a briscola: scoperti dalle urla durante le partite
Neppure il Coronavirus ferma la “sacra” partita a briscola. Così almeno è stato per alcuni pensionati di Castano Primo, comune dell’hinterland milanese a pochi passi dall’aeroporto di Malpensa, che proprio non volevano rinunciare alla partita a carte quotidiana. Anche a costo di sfidare il decreto del governo e l’ordinanza del sindaco che vietano gli assembramenti per far fronte all’emergenza Coronavirus.
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Così un gruppo di anziani di età compresa tra i 65 e i 75 anni ha ideato un piano per fuggire in campagna e potersi godere la propria partita a carte. La strategia prevedeva quattro mosse. Innanzitutto alcune scuse credibili per eludere la sorveglianza dei propri familiari, come le lunghe file per fare la spesa, comprare il giornale o irrinunciabili visite mediche. Poi bisognava riuscire a evitare i controlli delle forze dell’ordine, e per questo ognuno ha raggiunto separatamente il luogo convenuto per la partita prendendo strade diverse.
Così facendo il gruppo di pensionati ha raggiunto l’alzaia del Canale Villoresi, una specie d’anfratto, ideale per giocare senza farsi notare da nessuno. Per non correre rischi, gli uomini avevano portato all’alba un tavolo e sei sedie. Insomma, tutto sembrava organizzato a regola d’arte per farla franca. Eppure a tradirli sono state le loro urla, dettate dalla foga della partita. La loro presenza è stata così notata da alcuni cittadini che hanno poi allertato la Polizia locale. Gli agenti hanno così colto gli anziani in flagranza di reato, intenti a giocare gomito a gomito, e senza neppure indossare le mascherine.
I vigili hanno comunque deciso di non denunciare il gruppo di giocatori, che se l’è cavata con una ramanzina. Il sindaco di Castano Primo, Giuseppe Pignatiello, ha commentato l’accaduto dicendosi basito: “Con una pandemia globale e con misure restrittive che in Italia non si vedevano dalla Seconda guerra mondiale, con tutti sigillati in casa, secondo voi è normale che io debba mandare la Polizia locale a chiudere un ritrovo lungo il canale, perché un gruppo di cittadini va a giocare a carte? Credo non si rendessero conto dei rischi che stavano correndo – commenta ancora il primo cittadino – Un atteggiamento irresponsabile per cui in un primo momento mi sono molto arrabbiato. Poi ho pensato che, se la situazione non fosse così grave, ci sarebbe quasi da ridere”.
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