“Ci sentivamo in prigione”. Una sensazione che un po’ tutti abbiamo provato soprattutto nei mesi più duri della pandemia, quando il Covid ha radicalmente cambiato le nostre abitudini di vita e ci ha costretto a stare chiusi in casa, trascorrendo giornate intere tra le mura domestiche, dovendoci adeguare, non senza difficoltà, allo smart working e alla didattica a distanza. Ma questa drammatica situazione per molti è stata anche un’occasione per rivalorizzare la propria abitazione, scoprire angoli nascosti e dare un tocco diverso a quegli ambienti che non avevamo mai vissuto per un tempo tanto prolungato. Così la pandemia ha portato anche al boom di una figura professionale, quella dell’home stylist. Ne abbiamo parlato con una di loro, Flavia Checcacci, designer e art director molto seguita sui social (flavia_che su Instagram).
“La mia figura ha avuto un boom di richieste, perché molte persone, stando in casa, hanno avvertito il desiderio di rivalorizzare la propria dimora. È stata considerata non più solo come il luogo dove tornare a dormire dopo una giornata di lavoro, ma un ambiente in grado di darci protezione e nuove emozioni. Quindi molti hanno iniziato a prendersi più cura della propria casa, sia autonomamente sia facendo ricorso a un professionista. Inoltre, con il boom dei social, ho creato dei cosiddetti “angoli instagrammabili”, dei veri e propri set all’interno dell’abitazione da poter poi condividere in rete”.
“Potrei sintetizzare il mio lavoro dicendo che vesto gli spazi e li investo della mia creatività. Sono la stilista delle case! Creo l’atmosfera e do uno stile all’interno di uno spazio privo di personalità. Aiuto il cliente a evidenziare ed esprimere la sua personalità. Metto a tacere l’indecisione nelle scelte, propongo mood d’ambiente, indirizzo il cliente nella ricerca dei prodotti, accompagnandolo anche nei negozi dedicati. Il mio è un vero e proprio percorso di progettazione in stretta relazione col cliente. Con la pandemia ci siamo sentiti un po’ tutti in prigione e quindi molte persone non si trovavano più a proprio agio nel loro ambiente. Ma bastano pochi accorgimenti per creare un’atmosfera nuova”.
“La scelta dei materiali, lo studio del colore, lo sfruttamento della luce naturale e il posizionamento di quella artificiale. Tra i punti fondamentali, l’eliminazione del superfluo, o un cambio negli arredamenti. Il tutto mantenendo armonia e rigore visivo. Questa ventata d’aria nuova può riguardare sia l’intera abitazione che un singolo ambiente o una parete. In particolare in questo periodo di pandemia la parte della casa che è stata maggiormente rivoluzionata è la zona giorno, per intenderci quella in cui c’è il divano”.
“Per esempio l’uso delle candele profumate, che danno subito maggior calore e un senso di accoglienza. Un altro elemento fondamentale è il verde: ogni pianta definisce uno spazio. Inoltre è scientificamente provato che il verde in casa dà una sensazione di benessere. Le tende, poi, devono essere in grado di darci la giusta privacy, ma al tempo stesso devono far passare la luce naturale”.
“Con la pandemia siamo stati più sensibilizzati verso le nostre case e questo credo rimarrà in futuro, anche riprendendo la vita di un tempo. Ma quando torniamo nella nostra abitazione vorremo sempre ritrovare un ambiente accogliente, positivo e protettivo”.