“La gente mi vedeva come una bionda che si faceva i selfie”: Ferragni raddoppia i ricavi e celebra i successi sui social
Chiara Ferragni raddoppia i ricavi delle aziende e celebra i successi
Chiara Ferragni raddoppia i ricavi delle sue aziende e celebra i successi sui social: l’influencer, infatti, ha condiviso sul suo profilo Instagram l’articolo del Sole 24 Ore, che evidenziava la crescita del fatturato di entrambe le società dell’imprenditrice digitale.
“Questi risultati non sono per niente scontati e sono frutto di un grande lavoro di squadra di cui sono sempre più fiera – ha scritto Chiara Ferragni – Sei anni fa la gente mi vedeva come una bionda che si faceva i selfie e che era riuscita a fare la bella vita solo perché era stata fortunata e senza avere nessun talento”.
“Il business è sempre andato bene, ma nonostante tutto il lavoro che già facevo, le società (che allora non erano gestite da me) erano in perdita, i conti non tornavano, lavoravo e basta e non ne vedevo i risultati e nel 2017 è arrivato per me il momento in cui ho deciso di occuparmi anche managerialmente delle mie aziende. Sei anni dopo questi sono i risultati” ha concluso l’influencer.
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Secondo i numeri forniti dal quotidiano finanziario, infatti, la Fenice, la srl alla quale fa capo Chiara Ferragni Brand, ha chiuso il 2022 “con ricavi per 14,2 milioni e un giro d’affari a valore retail di 61 milioni, in crescita, rispettivamente, del 115% e del 134% sul 2021”.
Le altre attività dell’imprenditrice digitale, dalle consulenze per altri brand alla gestione della sua immagine, sono gestite da Tbs Crew, i cui “ricavi netti sono passati dai 7,1 milioni del 2021 a 14,6 milioni del 2022 (+105%)”.
Fabio Maria Damato, general manager delle società, ha confermato al quotidiano la crescita anche per il 2023: “Il giro d’affari di Fenice dovrebbe arrivare a 71 milioni, quello di Tbs Crew a 18,9 milioni. Siamo molto soddisfatti della redditività di entrambe le società, che ci consente di pianificare investimenti a breve e medio termine anche per la distribuzione diretta del marchio”.