La Cartiere Paolo Pigna Spa ha interrotto i rapporti commerciali con le aziende collegate a Chiara Ferragni. Una decisione legata ai guai che negli ultimi mesi hanno riguardato l’imprenditrice, finita prima nel mirino dell’Antitrust e poi della procura di Milano – che l’ha indagata per truffa – e di altre procure in cui sono stati presentati degli esposti, per alcune campagne commerciali con scopi benefici.
Gli stessi vertici della storica azienda cartiera hanno spiegato che la decisione è stata assunta “nel rispetto del proprio codice etico aziendale, che si può consultare anche sul portale pigna.it, che esclude la collaborazione con soggetti terzi sanzionati dalle autorità competenti per aver assunto un comportamento non etico, corretto e rispettoso delle leggi”.
Qualche segnale era arrivato già negli ultimi giorni, vista la rimozione della pagina “Chiara Ferragni Limited Edition” sul sito della Pigna: il risultato, aprendo la pagina è “Errore 404”. La collaborazione tra Pigna e le aziende che fanno riferimento a Chiara Ferragni “è stata di natura unicamente commerciale – tengono a precisare dall’azienda – e ha riguardato la realizzazione di linee di prodotti di cancelleria per la scuola e per l’ufficio”.
In particolare Pigna le aveva affidato la promozione di alcuni prodotti per la scuola, come quaderni e astucci. Il primo brand a interrompere la collaborazione con Ferragni quando a dicembre è scoppiato il caso del Pandoro Balocco – poi seguito dalle uova di Pasqua di Dolci Preziosi e dalle bambole Trudi – era stata la Safilo, e anche Coca Cola aveva deciso di non utilizzare una campagna pubblicitaria realizzata con l’influencer.