“Oggi la nonna di Fede farà il vaccino. E sapete perché? Perché dopo le mie storie di critica alla gestione dei vaccini di ieri, un addetto alla vaccinazione ha chiamato nonna Luciana chiedendo: ‘Lei è la nonna di Fedez? Alle 12 può venire a fare il vaccino’”. Comincia così il post pubblicato su Instagram da Chiara Ferragni, imprenditrice e influencer, che ha denunciato un favoritismo ricevuto dopo aver criticato la gestione della campagna vaccinale anti-Covid in Lombardia.
Questa ricostruzione, tuttavia, è stata smentita dalla Regione. Come riporta il Corriere della Sera, l’Ats ha spiegato che in questi giorni stanno riprogrammando gli appuntamenti per la somministrazione del vaccino anti-Covid, sulla base delle segnalazioni ricevute. Nel caso della signora Luciana Violini: al momento della compilazione della domanda per il vaccino, fanno sapere dalla Regione, la novantenne non aveva inserito la località di residenza ma solo la via e il numero civico. La stessa Violini avrebbe riconosciuto l’errore.
Lo sfogo di Chiara Ferragni sui vaccini in Lombardia
Nella Regione, nonostante la promessa di vaccinare tutti gli over 80 entro Pasqua, si sono susseguiti una serie di ritardi e problemi che hanno rallentato le somministrazioni. “Se ieri ero arrabbiata oggi lo sono ancora di più pensando che nonna Luciana, che aveva diritto a essere vaccinata da mesi, riesce a far rispettare un suo diritto solo perché qualcuno ha paura che io possa smuovere l’opinione pubblica“, scrive Ferragni. “E invece le altre nonne che hanno lo stesso diritto e non hanno chi può farsi sentire mediaticamente come faranno? Chiedo il vaccino per tutte loro, per tutte le persone fragili, per tutti coloro i cui diritti fino a oggi sono stati calpestati”.
L’influencer aggiunge: “Ho molto riflettuto nelle ultime settimane se espormi e dire la mia su una situazione molto complicata e più grande di me. Ho letto molto, mi sono informata cercando di ascoltare pareri diversi di gente che reputo esperta”. Prosegue quindi con l’elenco di quelli che reputa essere gli errori e le carenze della classe politica nella gestione della pandemia.
Il post si conclude con un appello al presidente del Consiglio: “Questo appello lo faccio a Mario Draghi, persona che stimo e alla quale va il mio supporto e comprensione perché non posso nemmeno immaginare quanto è incasinata la situazione che ha ereditato”, scrive Ferragni. “Basta chiacchiere! Bisogna rimboccarsi le maniche e lavorare perché la gente è stanca! Vogliamo tornare ad essere orgogliosi di essere lombardi, italiani, europei. Perché oggi non siamo più certi di poterlo essere”.
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