Una campagna pubblicata sul portale Costruire Salute, dell’Assessorato Salute Sicilia e che dovrebbe sensibilizzare contro l’abuso di alcol da parte delle donne ha fatto scoppiare la polemica.
“Quali sono le dosi giuste di alcol per la donna?”. La risposta è nella controversa immagine oggetto della polemica.
La campagna è comparsa due giorni fa sul sito istituzionale “Costruire Salute” ed è stata rimossa dopo appena 24 ore per la sollevazione di cittadini, associazioni di donne e medici sui social. Una campagna giudicata “sessista”, “di cattivo gusto”, persino “scientificamente infondata”.
Tutti i giorni si parla di sessismo, dell’impegno per non strumentalizzare il corpo delle donne, e poi ci si ricasca come sempre.
L’immagine scelta è inopportuna e troppo azzardata per non far scoppiare il malcontento di tutti.
I due calici di vino rosso che si incrociano a formare un seno femminile. Una campagna istituzionale piena di errori e tacciata immediatamente (e inevitabilmente) di sessismo.
Anche ai vertici dell’Assessorato Salute Sicilia devono essersi resi conto di come quella scelta fosse sbagliata e criticabile. Un passo indietro, ancora una volta, dopo la pubblicazione. Verificare, prima, di dare l’imprimatur sarebbe sempre l’ideale.
Fabiola Brignone, giovane dipendente Seus, in un post si rivolge direttamente a Razza: “Caro assessore, da donne saremo felici e saremo più rassicurate che i soldi pubblici venissero utilizzati per sottoporre a dei controlli psicoterapeutici l’ideatore di questa campagna di comunicazione: sessista, volgare e denigrante. Certo anche le precedenti avevano tutti un chiaro riferimento sessuale. Si ricorda della cassata-profilattico o delle tette-mucca?”.
Il caso è sbarcato anche alla commissione Sanità all’Ars. in nome della presidente Margherita La Rocca Ruvolo: “L’immagine non è efficace per lo scopo. Se pensiamo che queste campagne, guardandole, devono trasmettere un messaggio immediato questa immagine di immediato trasmette altro e solo successivamente fa cogliere il nesso. Soldi spesi bene?”, si chiede.
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