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Allevamenti di Pangasio e certificazione ASC

Di Redazione TPI
Pubblicato il 23 Ott. 2024 alle 09:54 Aggiornato il 23 Ott. 2024 alle 10:00

Negli ultimi tempi, il pangasio, un pesce d’acqua dolce, continua ad occupare più spazio, in diversi mercati, compreso quello italiano. A questa crescita di popolarità del pangasio corrisponde un crescente interesse dei consumatori rispetto alle sue caratteristiche, agli allevamenti in acquacultura e alla certificazione ASC. Obbiettivo di questo articolo è quello di fornire una panoramica completa su questi temi fondamentali, in modo da garantire l’acquisto di un prodotto di qualità e il consumo in totale sicurezza.

Gli allevamenti di pangasio in acquacoltura

Il pangasio proviene prevalentemente da allevamenti ittici del Sud-Est asiatico. Le attività di acquacoltura vengono realizzate all’interno sezioni appositamente predisposte. Questi ambienti sono costantemente monitorati in modo da garantire condizioni sicure e salubri per i pesci. Inoltre, per essere considerato ecosostenibile, il sistema di acquacoltura deve rispettare rigorosamente l’ambiente e la biodiversità circostante, motivo per cui gli allevatori sono obbligati a prestare particolare attenzione alla qualità dell’acqua e dei mangimi impiegati.

Tra le organizzazioni certificatrici sulla qualità, una delle più importanti è rappresentata dall’ASC (Aquaculture Stewardship Council), nata con l’obbiettivo di garantire il rispetto di standard elevati rispetto alla sostenibilità degli allevamenti ed al benessere degli animali. Il pangasio certificato ASC viene infatti allevato secondo rigidi protocolli di controllo. L’obiettivo dichiarato è proteggere l’ambiente, la biodiversità, il benessere dei lavoratori e ovviamente la salute dei pesci allevati.

L’importanza della certificazione ASC

Come anticipato, l’ASC è un’organizzazione che con lo scopo di proteggere l’ambiente e il benessere degli animali, agisce applicando normative stringenti. Infatti, gli allevamenti che desiderano ottenere la sua certificazione, sono obbligati a rispettare una serie di parametri. Fra questi il divieto assoluto dell’uso di antibiotici, e la necessità di controllare continuamente la qualità dell’acqua in cui il pesce viene allevato, monitorando stabilmente i livelli di alcuni elementi come il fosforo e l’ossigeno. In poche parole, l’ASC opera per controllare la qualità della filiera e garantire che il pangasio in arrivo sulle nostre tavole sia sano, sicuro e allevato in modo responsabile. Naturalmente anche la scelta dei mangimi utilizzati deve sottostare a regole ferree, per poter essere approvati da questa organizzazione.

Ecco il motivo per cui è importante fare in modo che, al momento dell’acquisto del pangasio, sia presente sulla confezione del prodotto il logo ASC. Si tratta di un simbolo facilmente riconoscibile, con un pesce stilizzato di colore bianco su uno sfondo verde. Per ottenere un’ulteriore conferma rispetto all’approvazione da parte di ASC, è possibile cercare le etichette “certified ASC-AQUA.org” e “farmed responsibly”.

Concludendo, chi desidera provare il pangasio deve prestare attenzione alla sua provenienza, prediligendo prodotti provenienti da allevamenti ittici certificati da organizzazioni indipendenti come l’ASC. Il logo dell’organizzazione in etichetta garantisce infatti sulla qualità degli allevamenti, gestiti in modo responsabile, sostenibile e attento alla salute dei pesci allevati.

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