Il mercato tutelato del gas in Italia è destinato a concludersi, dopo tanti anni di rinvii e di indecisioni. La data ufficiale è stata infatti fissata per il 10 gennaio 2024, e si tratta di una decisione che segna un punto di svolta significativo nel panorama energetico italiano. A partire da questa data, tutti i consumatori dovranno necessariamente passare al mercato libero. Questa transizione rappresenta un momento critico che richiede una pianificazione attenta e una comunicazione efficace, sia da parte degli enti regolatori come l’ARERA, sia da parte delle società di fornitura.
Cos’è il mercato libero e differenze col mercato tutelato:
Il mercato libero, come spiega il suo stesso nome, consente ai fornitori di energia di competere tra loro, con lo scopo di offrire dei servizi a prezzi concorrenziali e non definiti dall’Autorità per l’Energia (ARERA). A differenza del mercato libero, invece, quello tutelato imponeva un prezzo preciso, calcolato dall’ARERA in base alle condizioni del mercato delle materie prime. In estrema sintesi, era lo stato che regolava tali tariffe, e i fornitori erano costretti ad adeguarsi di conseguenza.
Per approfondire ulteriormente l’argomento, è possibile leggere un articolo sulla fine del mercato tutelato scritto da Plenitude, dove viene spiegata per filo e per segno ogni informazione importante. Ma per quale motivo era stato introdotto originariamente il mercato tutelato del gas e della luce? La risposta è molto semplice: per calmierare i prezzi, consentendo ai cittadini di accedere ad un servizio così fondamentale senza dover subire aumenti ingiustificati. Di contro, ad oggi il mercato libero paradossalmente fornirà una tutela superiore, per via di un numero sempre maggiore di società di fornitura, il che ovviamente alimenta la libera concorrenza e amplia le opzioni a disposizione dei cittadini.
Nel mercato libero, inoltre, i fornitori possono offrire dei pacchetti personalizzati e degli sconti per i nuovi clienti, insieme ad altre opzioni speciali, definite ad esempio in base alla quantità di energia o di gas che si utilizza. Un’altra differenza importante riguarda la qualità del servizio: nel mercato libero i fornitori hanno l’obiettivo di attirare e fidelizzare i clienti, e per questo motivo tendono ad investire maggiormente in una strategia orientata al consumatore.
Come avverrà la transizione al mercato libero?
La transizione al mercato libero sarà un processo graduale ma ben strutturato, con lo scopo di renderlo il meno traumatico possibile. Innanzitutto, è stata avviata una campagna informativa su larga scala per fare in modo che tutti i consumatori siano a conoscenza dei cambiamenti in arrivo. Lo stesso vale per i chiarimenti sulle differenze col mercato tutelato, che abbiamo anticipato poco sopra, ma che possono essere approfondite anche in questa guida di Plenitude.
Ovviamente anche i fornitori di energia dovranno farsi trovare pronti per la transizione, ad esempio preparandosi a far fronte ad un ampio volume di richieste, con l’obiettivo di fornire sempre un servizio di qualità. Ritornando al focus dell’argomento, la transizione avverrà evitando situazioni drastiche come l’interruzione della fornitura del servizio. Nel caso in cui gli utenti decidessero di non fare nulla, dunque di non sottoscrivere un contratto con un operatore del mercato libero, gliene verrà assegnato uno di default, che potrà comunque essere cambiato.
La deadline potrebbe essere prorogata:
L’attuale deadline prevista per la chiusura del mercato a maggior tutela, e dunque dell’ingresso del mercato libero come unica opzione disponibile per gli utenti, potrebbe essere spostata di alcuni mesi. Una questione che trapela dalle parole di Vannia Gava, viceministra dell’ambiente, che ha appunto anticipato questa possibilità. Il rinvio della data, attualmente fissata al 10 gennaio 2024, sarebbe dovuto alla volontà di semplificare le procedure d’uscita dal mercato tutelato, rendendole più chiare e più accessibili per i consumatori. Non resta dunque che attendere ulteriori notizie in merito.
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