Un video terrificante in cui una colonia di pinguini si aggira su un isolotto di rifiuti di plastica compattati fra loro.
Una situazione decisamente incredibile, tanto che, infatti, il video è un falso.
Un falso diffuso, volontariamente, dal WWF tedesco Schweiz e giustificato come un semplice scherzo.
“Lo scherzo di aprile”, come è stato ribattezzato, aveva lo scopo di suscitare scalpore, di diventare virale e di porre l’attenzione su un problema che di finto non ha proprio nulla: l’inquinamento causato dei rifiuti di plastica negli oceani.
Ad ammettere il falso sono stati gli stessi soci del WWF tedesco che sul loro sito hanno scritto:
“La storia è così spaventosa perché potrebbe essere vera. Viviamo in un mondo in cui le specie animali lasciano il loro habitat a causa dei cambiamenti climatici. E gli oceani sono così inquinati che esistono davvero isole di plastica. Certo, il nostro scherzo era esagerato. Tuttavia, si tratta di rivolgere la vostra attenzione ai cambiamenti in atto sul pianeta. Ogni giorno, il WWF si impegna a rallentare questo processo e a proteggere la Terra dove possiamo”.
Anche l’Associazione Ambiente Europeo (AAE) sulla sua pagina Facebook ha riportato le parole dell’ufficio stampa di WWF che ha spiegato: “Non lo faremo mai più, il video è una bufala, ma ci serviva per attirare l’attenzione”.
La cosa peggiore in ogni caso, come sottolineano dall’associazione con sede in Spagna è che le immagini, per quanto terribili, sono state ritenute da molti, assolutamente credibili date le notizie sempre più gravi che arrivano sullo stato dei nostri mari.
Secondo AAE, “7 milioni di tonnellate di rifiuti vengono scaricati o arrivano ogni anno nei mari e negli oceani del nostro pianeta: pneumatici per auto, bottiglie di plastica, lattine, lenze e reti da pesca, sacchetti di plastica, mozziconi di sigaretta, batterie, preservativi”.
“Ogni giorno vengono gettati in acqua 8 milioni di oggetti e 45mila pezzi di rifiuti di plastica galleggiano in mare a mezzo miglio per miglio quadrato (ONU). La quantità di pezzi di plastica che galleggiano sulla superficie è più che centuplicata negli ultimi 40 anni”.
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