La tartaruga del fiume Mary è ufficialmente una delle specie a rischio estinzione. Questa tartaruga è stata descritta per la prima volta nel 1994 e si trova solo nel Queensland in Australia.
Questo rettile ha delle caratteristiche che la rendono davvero unica: oltre alla famosa “cresta verde”, che le cresce sulla testa e che usa per mimetizzarsi, è anche una delle tartarughe più grandi d’Australia.
Questa specie è stata scelta come simbolo nella lotta per la conservazione degli animali a rischio. Nella lista EDGE è al 30esimo posto con un livello di attenzione “medio”.
Sono stati registrati esemplari superiori a 50 cm nella lunghezza del carapace. Il colore complessivo può variare dal rosso ruggine a marrone e quasi nero.
La colorazione della pelle è simile a quella del guscio e spesso presenta una tonalità rosa salmone sulla coda e sugli arti.
Le tartarughe del fiume Mary possono restare sott’acqua anche per tre ore respirando attraverso la cavità vicino alla coda usata anche per la defecazione. Una caratteristica interessante di questa tartaruga è la coda, che può misurare quasi i due terzi della lunghezza del carapace.
Negli anni settanta questa tartaruga era popolare per via del suo aspetto come animale domestico in Australia. Ma adesso, secondo uno studio di Plos One rilanciato dalla Zoological Society of London questo animale rischia seriamente l’estinzione.
Sono molte le specie che ormai rischiano l’estinzione ai giorni nostri anche in Italia tra cui spiccano l’orso bruno e il tonno rosso.
Sono però proprio i rettili gli animali più a rischio. Al primo posto tra loro c’è la tartaruga dalla testa grande del Madagascar, con il più alto livello di ”vulnerabilità Edge”, seguita dalla tartaruga dei fiumi del Centro America e dal serpente cieco del Madagascar.
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