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    Trieste Next: Snam sigla accordi sull’idrogeno con A2A e Regione Friuli Venezia Giulia

    Marco Alverà, amministratore delegato di Snam

    Alla presenza del Ministro dello Sviluppo economico Stefano Patuanelli, l'a.d. Marco Alverà ha siglato i due accordi, entrambi relativi all'utilizzo dell'energia green

    Di Redazione TPI
    Pubblicato il 25 Set. 2020 alle 18:57 Aggiornato il 26 Set. 2020 alle 15:18

    Trieste Next: Snam sigla accordi sull’idrogeno con A2A e Regione Friuli Venezia Giulia

    Snam e A2A hanno firmato un memorandum of understanding di cooperazione tecnologica avente a oggetto lo studio di progetti finalizzati allo sviluppo dell’utilizzo dell’idrogeno nell’ambito della decarbonizzazione del settore energetico in Italia e della Hydrogen Strategy europea. L’accordo è stato sottoscritto oggi dagli amministratori delegati di Snam, Marco Alverà, e di A2A, Renato Mazzoncini, nel corso del festival della ricerca scientifica Trieste Next, alla presenza del Ministro dello Sviluppo economico Stefano Patuanelli.

    La cooperazione, da sviluppare nel rispetto del quadro normativo e regolatorio rilevante, si focalizzerà in primo luogo sullo studio, analisi e valutazione di fattibilità di progetti aventi a oggetto la conversione delle centrali termoelettriche di A2A da carbone a gas naturale, idrogeno o miscele gas naturale/idrogeno. Le due società, inoltre, studieranno soluzioni finalizzate al retrofit delle esistenti turbine a gas a ciclo combinato di A2A per idrogeno o miscele gas naturale/idrogeno e iniziative finalizzate a produzione, stoccaggio e trasporto di idrogeno da fonti rinnovabili e alla modifica delle infrastrutture di distribuzione gas di A2A al fine di renderle “hydrogen ready”.

    L’intesa sarà eventualmente oggetto di successivi accordi vincolanti che le parti definiranno nel rispetto dei profili regolatori applicabili. “La collaborazione con A2A – ha commentato l’Amministratore Delegato di Snam Marco Alverà – è un primo passo per testare le potenzialità dell’idrogeno nella decarbonizzazione della produzione di elettricità e delle reti di distribuzione gas. Oltre a lavorare per rendere le infrastrutture di Snam ‘hydrogen ready’, vogliamo mettere a disposizione le nostre competenze e fare sistema per accelerare l’introduzione dell’idrogeno verde nel settore energetico italiano. L’obiettivo è sviluppare una filiera nazionale che, in linea con quanto previsto dalla Hydrogen Strategy europea, possa contribuire al raggiungimento degli obiettivi di riduzione delle emissioni del Green Deal e alla creazione di nuove opportunità di sviluppo e occupazione nel nostro Paese”.

    “Siamo soddisfatti di questo accordo, un’ulteriore accelerazione lungo il percorso della transizione energetica già intrapreso dal nostro Gruppo, coerente con le nostre strategie in tema di economia circolare e decarbonizzazione” – ha dichiarato l’Amministratore Delegato di A2A, Renato Mazzoncini –. Per noi è un’occasione interessante per valorizzare la natura multiutility di A2A sia nella produzione di energia che nella distribuzione. La collaborazione con Snam può rappresentare un’importante opportunità per valorizzare una filiera italiana di infrastrutture chiave per raggiungere l’obiettivo europeo di emissioni zero al 2050”.

    Sempre nel corso di Trieste Next, Snam ha sottoscritto con la Regione Friuli Venezia Giulia un protocollo d’intesa per avviare una collaborazione finalizzata a promuovere la transizione energetica sul territorio regionale, facendo leva su soluzioni innovative come l’idrogeno e il biometano, favorendo la mobilità sostenibile anche in ottica portuale e aeroportuale e la riqualificazione energetica degli edifici.

    In base all’accordo, la Regione e Snam collaboreranno in primo luogo per supportare la crescita della filiera dell’idrogeno, avviando attività di ricerca e innovazione anche tramite lo sviluppo di un polo di competenze nella regione. La collaborazione potrà inoltre focalizzarsi sullo studio di progetti aventi ad oggetto la decarbonizzazione di porti e aeroporti, la realizzazione di impianti di produzione di biometano, con possibile utilizzo per autotrazione e produzione di compost di qualità per uso agricolo, la promozione della mobilità sostenibile a CNG (gas naturale compresso), LNG (gas naturale liquefatto) e biometano per i trasporti urbani e interurbani e l’efficientamento energetico e la riqualificazione profonda di immobili pubblici quali scuole, ospedali, RSA, uffici pubblici e case popolari.

    La realizzazione dei progetti sarà demandata alle amministrazioni e agli enti locali interessati nel rispetto del quadro normativo e regolatorio applicabile. Il Presidente del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, ha dichiarato: “Quella sottoscritta oggi dall’Amministrazione regionale è un’intesa che proietta il Friuli Venezia Giulia in una dimensione fortemente innovativa in termini di sostenibilità ambientale e di sviluppo sostenibile.

    Puntiamo su quattro asset: idrogeno per la decarbonizzazione di porti e aeroporti, biometano per il settore agricolo, piani di mobilità sostenibile grazie all’impiego di carburanti ecologici e progetti di efficientamento energetico attraverso i quali riqualificare scuole, ospedali, uffici pubblici e case. Si tratta di iniziative mirate riconducibili a un unico obiettivo, quello di investire nella transizione energetica.

    In questa fase segnata dalla crisi generata dal Covid-19, è una scelta strategica destinata a produrre nel tempo sviluppo, occupazione e ricadute ambientali, avviando quel modello di economia circolare indicato dagli standard europei”.

    Marco Alverà ha commentato: “Con questo accordo mettiamo a disposizione del Friuli Venezia Giulia le nostre competenze nella realizzazione di iniziative per la transizione energetica, favorendo l’utilizzo di nuove rinnovabili come l’idrogeno e il biometano, supportando la mobilità sostenibile e contribuendo alla riqualificazione delle città attraverso l’efficientamento energetico. Questi settori saranno cruciali per centrare gli obiettivi di decarbonizzazione nazionali ed europei, dando impulso all’economia circolare e creando al contempo occasioni di sviluppo economico e occupazione. In questo percorso è essenziale la collaborazione tra aziende, istituzioni e territori”.

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