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    Un sindaco italiano alla Cop26

    Paolo Micheli, sindaco di Segrate, sull'ottavo numero di The Post Internazionale (TPI), in edicola venerdì 5 novembre, racconta la sua partecipazione alla Cop26

    Di Paolo Micheli
    Pubblicato il 7 Nov. 2021 alle 08:58 Aggiornato il 7 Nov. 2021 alle 09:02

    Partecipare alla Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici in rappresentanza della Città di Segrate è un onore. Martedì 9 novembre alle 18.30 presenteremo al mondo le nostre idee di sviluppo sostenibile di una piccola realtà alle porte di Milano, che ha l’ambizione e le carte in regola per diventare un modello di buone pratiche nella tutela del territorio e nelle azioni di transizione ecologica ed energetica.

    Aver difeso la città da grandi speculazioni edilizie ha favorito la nascita del “Chilometro Verde” che porteremo all’attenzione della COP26. Si tratta della riprogettazione della Cassanese, una strada ad alto scorrimento che taglia in due Segrate da est a ovest. Ne ridurremo drasticamente l’asfalto per piantare alberi, creare prati e percorsi ciclopedonali. Sarà un corridoio verde verso Milano che favorirà le connessioni tra i quartieri e i parchi. Diventerà un luogo di aggregazione oltre che un polmone d’ossigeno: si stima che nella zona interessata l’emissione di Co2 si ridurrà del 70%.

    Gli impatti della crisi ambientale influenzano la vita delle nostre comunità locali. Come sindaci le affrontiamo in prima linea, anche contando i danni dei disastri naturali. Oggi più che mai, passata la pandemia, dobbiamo assumere un ruolo guida nella lotta contro i cambiamenti climatici, raddoppiando impegno e sforzi. Non c’è più spazio per il dibattito, è tempo di attivarsi e di innovare. È il tempo del coraggio.
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