Oggi l’innovazione e lo sviluppo tecnologico non possono prescindere dalla sostenibilità ambientale. Questo principio vale per qualsiasi settore economico, e in particolare per quelli più strategici dal punto di vista industriale per il nostro Paese.
Nel comparto del trasporto aereo, ad esempio, l’obiettivo è quello di essere sempre più competitivi su scala globale riducendo al tempo stesso le emissioni nocive dei mezzi e degli aeroporti e favorendo la decarbonizzazione.
In Italia la Capo Gruppo internazionale Mundys – che gestisce concessioni nel settore autostradale e aeroportuale e offre servizi per la mobilità – è stata un’apripista per quanto concerne la programmazione delle iniziative per contrastare il cambiamento climatico, varando un “Climate Action Plan” che ha lo scopo di promuovere la decarbonizzazione delle attività economiche lungo tutta la catena del valore in ambito aeroportuale, autostradale e dei servizi alla mobilità.
Tra gli obiettivi di questo piano c’è quello di ridurre a zero le emissioni nette dirette entro il 2040 passando al consumo di energia elettrica derivante al 100% da fonti rinnovabili. O ancora, ridurre del 22% entro il 2030 l’intensità delle emissioni indirette derivanti dall’accesso agli aeroporti e dall’acquisto di materiali per la manutenzione stradale.
Temi di grande attualità e urgenza, di cui si è dibattuto anche durante la recente Cop28 di Dubai, dove Aeroporti di Roma ed Eni hanno organizzato un padiglione per conto del Patto per la Decarbonizzazione del Trasporto Aereo con lo scopo di promuovere le azioni necessarie al settore per il raggiungimento dei target di sostenibilità.
Il Patto per la Decarbonizzazione del Trasporto Aereo – che oggi conta circa trenta rappresentanti di istituzioni, aziende e associazioni a livello nazionale e internazionale – ha la funzione di analizzare le soluzioni a disposizione e fissare gli obiettivi di neutralità climatica per un settore che è strategico e al tempo stesso complesso da innovare come quello del trasporto aereo. Tra le principali possibilità di intervento individuate troviamo: investimenti per favorire misure in grado di ridurre le emissioni, come l’utilizzo di carburanti sostenibili (SAF, Sustainable Aviation Fuel); la ricerca di nuove tecnologie per la propulsione degli aeromobili e lo sviluppo dell’intermodalità; e ancora un quadro normativo stabile proiettato al medio-lungo termine.
L’organizzazione internazionale Carbon Disclosure Project (CDP) ha recentemente inserito Mundys nella sua “A-list”, assegnandole il massimo rating su una scala da “D-” ad “A”, e premiando così la strategia adottata sul fronte della lotta al cambiamento climatico e la gestione dei rischi connessi. Mundys è così diventata l’unica società italiana nel settore delle infrastrutture della mobilità a entrare, nel 2023, nel massimo rating valutato da CDP.
E d’altronde i primi cambiamenti nel settore, messi in atto tra il 2022 e il 2023, sono già evidenti. Aeroporti di Roma, ad esempio, è stato il primo aeroporto ad aver aperto un parcheggio – il più grande in Italia – riservato ai veicoli elettrici e ibridi. Le 37 colonnine da 22 KW sono in grado di ricaricare un’auto elettrica in 4-5 ore e una ibrida in due. Sempre a Fiumicino, da maggio 2022 è stata aperta l’Area di imbarco A, infrastruttura concepita e realizzata per avere un impatto ambientale assolutamente ridotto. Tutta l’illuminazione artificiale è stata, infatti, realizzata con innovative tecnologie LED e sulla copertura è stato costruito un impianto fotovoltaico con pannelli in silicio, che alimentano un’infrastruttura di oltre 11.000 metri quadrati, uno spazio equivalente a 15 piscine olimpioniche. È stata inoltre implementata l’intermodalità treno-aereo e sono state costruite piste ciclabili per facilitare gli spostamenti green.
L’Italia sta svolgendo un ruolo fondamentale per indirizzare questo processo di decarbonizzazione del settore aereo nell’ambito di una collaborazione con il World Economic Forum. Da giugno dello scorso anno Mundys è alla guida di un progetto di studio globale, che coinvolge i principali soggetti dell’industria, per contribuire alla trasformazione degli aeroporti in veri e propri “Energy Hub”, in grado di autoprodurre, accumulare e distribuire energia pulita. Tra gli obiettivi anche quello dell’adozione a larga scala del carburante sostenibile SAF (Sustainable Aviation Fuel).
Mundys è infatti il corporate leader di “Financing the Airports of Tomorrow”, il progetto portante dell’iniziativa del World Economic Forum e di Airport Council International a cui aderiscono alcuni tra i principali aeroporti intercontinentali – fra cui Aeroporti di Roma, Aéroports de la Côte d’Azur, London Heathrow, Dubai, Hong Kong, Dallas Fort Worth – con lo scopo di analizzare e individuare soluzioni industriali e forme di finanziamento ibrido che accelerino la transizione green degli aeroporti, fino all’azzeramento delle emissioni entro il 2050. Sono circa 18.000 gli aeroporti civili in tutto il mondo che potranno usufruire delle linee guida per finanziare la decarbonizzazione.
Bisogna quindi introdurre diverse innovazioni per raggiungere l’ambizioso obiettivo di emissioni zero entro il 2050, come ad esempio l’elettrificazione delle operazioni aeroportuali, l’uso di carburanti sostenibili, motori più efficienti e nuove tecnologie come l’idrogeno e gli aerei a batteria.
Sono numerose le iniziative attuate dal Gruppo, che ha già ridotto del 26% le emissioni dirette rispetto all’obiettivo del 50% entro il 2030. Tra le azioni messe in campo per abbattere le emissioni ci sono la massiccia adozione dell’illuminazione a LED, la sostituzione dei sistemi di riscaldamento e raffreddamento, l’elettrificazione delle flotte aziendali, l’installazione di oltre 60 MW di impianti solari sulle infrastrutture gestite.
«Il settore aeroportuale può e vuole svolgere un ruolo importante sul fronte del contrasto al climate change», sottolinea Katia Riva, Chief Sustainability Officer di Mundys. «Per questo lavoreremo con grande impegno insieme al World Economic Forum, ad Aci e ai principali player internazionali del nostro settore per definire delle linee guida che possano agevolare dal punto di vista finanziario e industriale tutti gli aeroporti del mondo, indipendentemente dalla collocazione geografica, dalla dimensione e dal controllo pubblico o privato, nella realizzazione dei propri progetti di sostenibilità. Siamo orgogliosi di poter mettere a disposizione di questo progetto globale il know-how di Mundys e dei suoi asset aeroportuali in Italia e nel mondo».
Interventi da adottare con celerità e senza sottovalutare il problema. Se al momento l’industria aeronautica mondiale è responsabile di poco meno del 3% delle emissioni globali di carbonio, si prevede che le emissioni aumenteranno con il crescere della domanda di viaggi nelle economie emergenti. Anche da ciò passa la salvaguardia e il futuro del nostro Pianeta.