Marmolada, il glaciologo: “Tragedia destinata a ripetersi, il ghiacciaio potrebbe scomparire entro 20 anni”
La tragedia avvenuta ieri sulla Marmolada è destinata a ripetersi. È quanto dichiarato dal professor Renato Colucci, docente di glaciologia dell’Università di Trieste e ricercatore del Cnr, che in un’intervista a Il Corriere della Sera, ha spiegato alcuni dei fattori che hanno provocato il distacco di parte del ghiacciaio della Marmolada, il più grande delle Dolomiti, causando finora sei morti e otto feriti, di cui due gravi.
“Purtroppo, eventi tragici come quello accaduto sulla Marmolada sono, probabilmente, destinati a ripetersi”, ha detto Colucci, affermando che a causa dei cambiamenti climatici, i ghiacciai non sono più in equilibrio “perché si è creato un clima diverso da 30 anni fa che non sostiene più la loro esistenza”.
Il distacco eccezionale, che ha visto un fronte di circa 200 metri cadere per un chilometro e mezzo, alla velocità di circa 300 chilometri orari, sarebbe dovuto alle “temperature anomale che da maggio si registrano in quota”. “ A seconda dei posti, sono state anche di 10 gradi sopra ai valori normali. Poi lo scorso inverno è fioccato poco ed è venuta meno la protezione che la neve fornisce d’estate ai ghiacciai”. Secondo il ricercatore, a questi fattori si è aggiunta anche la forte ondata di calore delle ultime settimane che ha prodotto grandi quantità di acqua fra la base della montagna e il ghiacciaio. Il crollo, ha affermato Colucci, è avvenuto “nelle condizioni peggiori per distacchi di questo tipo: tanto caldo e tanta acqua sotto. Purtroppo succederà ancora anche per via delle condizioni del ghiacciaio”.
Pessimistica la previsione per il futuro: “la scomparsa del ghiacciaio potrebbe avvenire anche entro vent’anni”. Una finestra molto più stretta rispetto alle previsioni fatte solo sette anni fa, quando si prevedeva la scomparsa del ghiacciaio entro il 2050. Dal 2015, quando era stata condotta una ricerca con il Cnr, “la situazione è peggiorata molto per via dei cambiamenti climatici più accelerati che hanno portato all’aumento delle temperature”.