“Dieci giorni fa e oggi. Questo è il Veneto”, è la didascalia delle due foto postate su Facebook dal presidente del Veneto Luca Zaia.
Due immagini: una che mostra il prima e l’altra il dopo di una strada travolta dal maltempo di inizio novembre, a distanza di soli dieci giorni. Zaia con questo post rivendica la celerità dei lavori svolti nella regione colpita dalla tragica alluvione.
Le foto mostrano Alleghe, il comune nella provincia di Belluno, e una sua strada coperta di fango e macerie. Dieci giorni dopo tutto è tornato a posto, la stessa strada è pulita e tornata alla normalità.
Nei commenti al post di Luca Zaia si legge “Merito delle centinaia di persone che si sono rimboccate le maniche”. E il governatore risponde: “Il mio personale grazie ai migliaia di volontari che si sono subito mobilitati”.
Ma non mancano le critiche anche in questa occasione. C’è chi vede nel gesto di Zaia una critica. L’elogio del nord che lavora, che si rimbocca le maniche, dove le cose funzionano è vista come una critica al sud. Qualcuno infatti nei commenti fa notare che, in fondo, si tratta solo di una strada.
Luca Zaia si era anche rivolto direttamente al presidente del Consiglio Giuseppe Conte al quale aveva scritto una lettera.
“Siamo in ginocchio, abbiamo già previsto la chiusura di tutte le scuole. Ho chiesto domenica scorsa l’intervento della protezione civile nazionale quando ancora c’era una situazione di calma totale. Ho chiesto agli istituti di credito dei finanziamenti speciali e di sospendere le rate dei mutui”, così il governatore della regione dopo le perturbazioni che hanno colpito il Veneto.
Zaia si è rivolto al governo per chiedere di “procrastinare tutto il procrastinabile, dopodiché tutti gli interventi: non abbiamo solo il problema di ripristinare lo status quo, cioè di far tornare tutto come prima. Se non interveniamo velocemente con finanziamenti rapidi le nostre valli si spopoleranno perché non hanno più servizi”.
Nella lettera che ha inviato al premier Conte, Zaia ha sollecitato un intervento governativo unitario e organico “che contenga tutte le misure atte a sostenere gli enti locali, il tessuto produttivo e i cittadini gravemente colpiti, quali ad esempio la sospensione delle rate dei mutui in essere, di tributi, tasse, imposte e adempimenti fiscali, dei termini di pagamento per le forniture di energia elettrica e gas e di quelli per i contributi previdenziali, assistenziali e assicurativi; nonché la possibilità di derogare all’obbligo di pagamento dell’ecotassa sui rifiuti”.
Enrico, Vigile del Fuoco del sindacato Usb dell’unità di Padova, delinea per TPI uno scenario apocalittico di quanto sta accadendo non solo nel bellunese, ma in tutto il Veneto, dopo le pesanti piogge degli ultimi giorni.
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