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    Scoperta un’isola di plastica nel Mediterraneo vicino all’Isola d’Elba

    Credit: JOSEPH EID / AFP
    Di Enrico Mingori
    Pubblicato il 4 Giu. 2019 alle 12:03 Aggiornato il 5 Giu. 2022 alle 10:29

    Un gruppo di scienziati francesi ha scoperto l’esistenza di una isola di plastica nel Mar Mediterraneo tra la Corsica e l’Isola d’Elba. L’accumulo di rifiuti in mezzo al mare ha una superficie di decine di chilometri e tende a disperdersi e poi riformarsi ciclicamente a seconda delle correnti marine.

    La scoperta è stata fatta dall’Institut français de recherche pour l’exploitation de la mer (Ifremer), che l’ha resa nota nei giorni scorsi.

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    Dopo la segnalazione, la Prefettura marittima del Mediterraneo, autorità francese, ha inviato un aereo a sorvolare la zona indicata ma ha spiegato di non averne rilevato la presenza. L’autorità ha tuttavia precisato che questo non significa automaticamente che l’isola di plastica non ci sia.

    “Questa è un’area in cui questo tipo di fenomeno è ricorrente”, ha precisato la Prefettura marittima al canale televisivo transalpino LCI. Secondo quanto spiegato, le correnti marine, forti nell’area, aggregano regolarmente i rifiuti di plastica formando concentrazioni più o meno dense e più o meno grandi.

    François Galgani, capo dell’Institut français de recherche pour l’exploitation de la mer a Bastia, ha dichiarato che il fenomeno “è permanente nell’Oceano, dove si parla appunto di continente di plastica”, mentre nel Mediterraneo “le correnti sono più forti, e le zone di convergenza della plastica sono di dimensioni più piccole e generalmente durano solo pochi giorni o pochi mesi”.

    Galgani ha aggiunto che altre isole di plastica sono state trovate in passato al largo della Corsica e della Sardegna e vicino all’isola di Rodi, in Grecia. “Questi rifiuti pongono problemi in termini di fauna marina, in particolare per le tartarughe marine che possono confondere la plastica con le meduse e ingerirle, l’80 per cento delle tartarughe del Mediterraneo sono state trovate con rifiuti nello stomaco”, ha fatto notare il responsabile dell’Ifremer.

    Per combattere la proliferazione dei rifiuti di plastica, l’Unione europea ha approvato a maggio una direttiva che vieta, a partire dal 2021, la vendita di una serie di prodotti in plastica monouso [Quali prodotti non troveremo più nei supermercati dopo lo stop alla plastica usa e getta].

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