Inceneritori pro e contro
Intervista a cura di Next New Media.
Inceneritori sì o inceneritori no? Abbiamo messo a confronto Claudia Porchietto, deputata di Forza Italia (per il sì) e l’ex presidente di Legambiente Rossella Muroni, oggi deputata di Liberi e Uguali.
Alle due parlamentari abbiamo chiesto se comprerebbero casa vicino a un termovalorizzatore (una di loro già ci vive), quali alternative ci sono agli inceneritori e chi, secondo loro, ha più ragione tra i vicepremier Salvini e Di Maio su questo argomento.
Il tema divide la maggioranza di governo, con la Lega favorevole agli impianti di termovalorizzazione e il Movimento Cinque Stelle rigorosamente contrario.
Nel piano del governo per la “Terra dei fuochi”, in Campania, è ancora incerta la presenza o meno di un piano per gli inceneritori. Il piano vuole cercare di risolvere l’emergenza rifiuti in Campania alla presenza del premier Conte, dei vicepremier Di Maio e Salvini, dei ministri dell’Ambiente, della Difesa, della Giustizia e del Sud, oltre al governatore della Campania De Luca.
La differenza tra inceneritori e termovalorizzatori
Con il termine inceneritore si fa riferimento ad un impianto per lo smaltimento dei rifiuti che prevede la distruzione degli stessi tramite un processo di incenerimento.
I rifiuti smaltiti da questi impianti devono essere organizzati in base a norme, anche europee, molto rigide che prevedono l’esclusione di materie che, bruciate, possano liberare fumi e scorie particolarmente tossiche.
Per legge, devono essere monitorati anche i fumi di combustione prodotti dagli inceneritori.
Il termovalorizzatore, invece, è un impianto per lo smaltimento di rifiuti solidi che utilizza l’incenerimento e sfrutta il calore sprigionato dalla combustione per creare energia elettrica: grazie al calore della combustione si generare vapore che muove delle turbine che creano a loro volta energia elettrica.
Dove si trovano i termovalorizzatori?
Il numero complessivo varia tra i 40 e i 50, a seconda se si contano o meno anche gli impianti non attivi o impiegati per lo smaltimento di rifiuti pericolosi industriali o chimici.
Il numero maggiori di impianti si trova al Nord Italia, dove sono presenti 28 termovalorizzatori.
Nel Centro Italia, invece, ci sono nove termovalorizzatori e 5 sono stati costruiti nella regione Toscana.
Sono otto invece i termovalorizzatori nel Sud Italia, ma solo quello di Acerra, in provincia di Napoli, ha dimensioni considerate efficienti: riesce a smaltire 600mila tonnellate di rifiuti l’anno.
Tra i termovalorizzatori più grandi, oltre quello di Acerra, anche l’impianto di Brescia, che brucia 880mila tonnellate l’anno.
Per dimensioni, sono importanti anche i termovalorizzatori di Milano, Torino, Parona Pavia, Padova, Granarolo Bologna, San Vittore del Lazio.