Greta Thunberg, che domani è attesa a Piazza del Popolo a Roma per la manifestazione “Friday For Future”, questa sera è stata ospite di Corrado Formigli a Piazzapulita, il talk show di approfondimento politico di La7.
Con il giornalista la nota e giovanissima attivista svedese che ha dato vita a un movimento globale contro il cambiamento climatico ha parlato del suo recentissimo intervento al Parlamento europeo: “Mentre parlavo mi sono commossa. Ero molto emozionata, stavo parlando di inquinamento, emissioni, animali estinti, cose di cui ho parlato spessissimo, ma lì mi sono emozionata fino alle lacrime”, ha spiegato ancora emozionata la 16enne.
Greta, incalzata dal giornalista, è tornata anche sulle origini del suo attivismo nei confronti dell’ambiente: “È cominciato tutto quando avevo otto anni. Ho visto quelle foto, quelle che vediamo tutti: fiumi di plastica, orsi polari in fin di vita. Sono rimasta sconvolta, ma la maggior parte delle persone pensa solo che è una cosa molto triste e poi vanno avanti con le loro vite”.
“Allora – si domandava Greta – perché non stiamo facendo nulla?”. Di qui la sua decisione di “studiare tanto” perché sentiva di dover “fare qualcosa”.
“Dobbiamo diventare consapevoli di quello che sta succedendo” ha poi proseguito la giovane. Lei è convinta che “possiamo fare molto a livello individuale”. “Ma il vero problema è che molte delle emissioni e dell’inquinamento che esiste al mondo è emesso dalle multinazionali e dagli Stati. Io do anche ai media la responsabilità di quanto sta succedendo, perché non stanno raccontando quello che accade nel mondo e le persone, se non sanno, non possono fare pressioni”, ha poi spiegato l’attivista che in più di una occasione ha indicato aziende e governi come responsabili di questa “non azione” nei confronti del cambiamento climatico e dei disastri ambientali che ne conseguono.
Quando le è poi stato chiesto che cosa ne pensa del futuro Greta si è detta “molto spaventata”. “Perché non so cosa succederà. Gli scienziati dicono che abbiamo tempo fino al 2030, poi la situazione diventerà irreversibile. Ed è folle che esistono persone come Donald Trump che non ascoltano gli scienziati”. “Qualche volta mi sento impotente”, ha poi aggiunto la 16enne, che però non intende certo rassegnarsi o abbandonare la sua battaglia.
Greta ha poi voluto sfatare un luogo comune sulla Svezia, il suo paese:”Molti in tutto il mondo dicono che in Svezia siamo tutti ambientalisti. Non riesco a capire perché, dato che siamo nella top ten del WWF per il maggior numero di emissioni per persona. Altro che ambientalisti, gli svedesi sono tra i più inquinatori al mondo. Ma la colpa non è delle persone, né dei leader presi singolarmente. Bisogna cambiare completamente il modo di pensare”.
“Mi hanno spesso accusato di vedere tutto bianco o nero – ha poi concluso – e forse hanno ragione. So che non è possibile salvare il mondo senza compromessi, ma il punto è che sull’ambiente non si può non parlare di bianco o nero. O riduci le emissioni o non le riduci. Non c’è una via di mezzo, non si può essere un poco ambientalisti e un poco no”.