Fridays for Future, attivisti si incatenano davanti al palazzo Eni: “Siamo in emergenza climatica, basta gas e petrolio”
Decine di attivisti di Fridays for Future si sono incatenati davanti a uno degli ingressi del Palazzo Eni, a Roma, per protestare contro i piani di espansione della multinazionale nella ricerca e nello sfruttamento di petrolio e gas, a due giorni dal quarto sciopero globale per il clima che si terrà venerdì 29 novembre.
L’azione di protesta nonviolenta vuole inoltre “accendere i riflettori sulle vaste operazioni di greenwashing su cui il Cane a sei zampe punta per dare di sé un’immagine pulita”, come si legge in un comunicato di Fridays for Future Roma.
Sempre oggi, presso il tribunale di Milano, si svolge una nuova udienza del processo per corruzione internazionale in cui Eni è accusata di aver pagato una tangente da 1,1 miliardi di dollari, per l’acquisizione di un giacimento petrolifero in Nigeria.
“Nonostante sia una delle trenta aziende più inquinanti del Pianeta per emissioni di gas serra, Eni ha intenzione di continuare a puntare pesantemente su gas e petrolio”, si legge nel comunicato di Fridays for Future. “Ad oggi, Eni produce circa 2 milioni di barili di idrocarburi al giorno, la metà dei quali proprio in Africa, dove è già il primo produttore internazionale. Ma la strategia dell’azienda per il prossimo quadriennio è di espandere ulteriormente il proprio business fossile, perforando 40 nuovi pozzi ogni anno”.
“Al centro dei piani di Eni c’è in particolare l’espansione del gas fossile, sfruttando i giacimenti che controlla in Mozambico, Nigeria, Egitto e Indonesia. Eni definisce il gas come “combustibile della transizione”, ma è noto che il metano sia un gas serra anche più potente dell’anidride carbonica e per questo occorre fermare questa espansione”.
Il quarto sciopero globale per il clima del 29 novembre
Il movimento Fridays for Future ha organizzato un nuovo sciopero globale per il clima venerdì 29 novembre in diverse città italiane.
“Eravamo in piazza il 15 marzo in più di 2 milioni”, si legge nel comunicato di Fridays for Future Italia. “Ci siamo tornati il 24 Maggio, raggiungendo oltre 130 paesi in tutto il mondo. E durante la Climate Action Week, tra il 20 e il 27 Settembre 2019, hanno scioperato 7.6 milioni di studenti, famiglie, lavoratori in tutto il mondo, dall’Islanda all’Antartide. Tutto questo, però, non è bastato: le emissioni di CO2 nel 2019 non accennano a diminuire. Ecco perché torneremo in piazza venerdì 29 Novembre in 130 paesi in tutto il mondo e in oltre 100 città italiane” (qui la mappa con tutte le manifestazioni).
Gli attivisti hanno scelto la data del 29 novembre perché cade esattamente ad una settimana dalla COP25 (United Nations Climate Change Conference), la conferenza ONU sui cambiamenti climatici che si terrà dal 2 al 13 dicembre a Madrid, in Spagna. “Il nostro intento a livello globale è far sì che i leader politici dei vari paesi prendano misure immediate ed efficaci per contrastare la crisi climatica, dopo il sostanziale fallimento degli accordi di Kyoto e di Parigi”, sottolineano gli attivisti.