Sono soprattutto giovani, una piccola porzione del nostro presente ma il 100 per cento del nostro futuro, e hanno le idee chiare: “Vogliamo un impegno concreto contro il cambiamento climatico! E lo vogliamo subito”.
Una serie di scioperi, fissati tutti i venerdì, che crescono un po’ ovunque tanto da essere diventati un vero e proprio movimento globale: Fridays For Future è il loro slogan, ma la protesta in questi giorni è andata ben oltre gli hashtag confinati sui social network.
Nati sulla scia della protesta di Greta Thunberg, la quindicenne svedese che per sensibilizzare il proprio governo dal 20 agosto ha manifestato ogni venerdì di fronte al Riksdag, il parlamento svedese, ad oggi contano migliaia di attivisti che emulano i suoi flash mob in tutto il mondo, anche il Italia.
“Il 14 dicembre a Milano ho invitato qualche amico a partecipare con me ad un sit-in di fronte a Palazzo Marino per chiedere un maggiore impegno contro il cambiamento climatico – spiega Sarah Marder, una delle prime promotrici di Fridays for Future Italia – La realtà è che mi sono trovata da sola con un cartello in mano. Non mi sono lasciata scoraggiare e nella settimana successiva ho insistito per coinvolgere quanti più fra i miei conoscenti”.
“Il venerdì dopo eravamo in sei, quello successivo più del doppio e così via fino a trovarci ad essere un gruppo che solo nel capoluogo lombardo conta diverse decine di attivisti. Nella mia agenda ho tirato una linea su tutti i venerdì, non prendo impegni per quel giorno, andremo avanti ad oltranza”.
La componente maggioritaria del movimento Fridays for Future per ora è giovanile, del resto si dice giustamente che la Terra non l’abbiamo ricevuta in eredità dai nostri genitori, bensì presa in prestito dai nostri figli.
Eppure non mancano gli adulti, in qualche modo corresponsabili dell’emergenza planetaria.
In tutta Europa e in Australia gli scioperi stanno contando sempre maggiori adesioni (venerdì 1 febbraio hanno aderito solo in Germania 30mila studenti) e il pressing alle istituzioni secondo gli organizzatori potrebbe presto portare dei risultati.
“Il nostro obiettivo è far uscire dal timido silenzio i governi occidentali, affinché il problema del surriscaldamento globale venga affrontato seriamente – spiegano – Non esiste un coordinamento centrale, ognuno può presentarsi il venerdì con il proprio cartello di fronte ad un palazzo che rappresenti le istituzioni”.
“Per coordinarsi abbiamo però aperto un canale Facebook, ‘Fridays for Future – Italy’, in modo che i gruppi locali possano decidere insieme luoghi e orari”.
Roma, Pisa, Torino e Milano ad oggi le città più attive, ma per i prossimi scioperi si sono già messe in moto altre città del nostro paese. Si può affermare a tutti gli effetti che il movimento ha preso piede anche da noi.
“Ho imparato che nella vita non si è mai troppo piccoli per fare la differenza – aveva detto la quindicenne Greta Thunberg in un celebre discorso alla Cop24 in Polonia – la nostra biosfera viene ogni giorno sacrificata per permettere ai paesi più ricchi di vivere nel lusso. Forse un giorno i miei figli mi chiederanno come mai non avete fatto niente quando c’era ancora il tempo di agire”.
“Il tempo di agire è proprio adesso – concludono gli attivisti di Friday For Future -, vi aspettiamo ogni venerdì nelle piazze per provare a salvare il Pianeta. Comunque la si pensi questa volta ne vale davvero la pena”.
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