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    La proposta di legge di FdI contro gli attivisti climatici: carcere per chi imbratta i monumenti

    Di Massimiliano Cassano
    Pubblicato il 11 Apr. 2023 alle 10:04

    Un disegno di legge per rafforzare la difesa del “decoro” e inasprire le sanzioni previste dal codice penale per chi danneggia beni culturali e ambientali: Fratelli d’Italia prepara le contromisure per arginare il fenomeno degli attivisti che recentemente hanno iniziato a scagliarsi contro i beni artistici per attirare l’attenzione delle persone sull’emergenza climatica. Gli ultimi esempi sono l’imbrattamento di Palazzo Vecchio a Firenze oppure il liquido nero sversato nella Barcaccia di Piazza di Spagna a Roma.

    Con una proposta a firma di Marco Lisei, senatore di FdI, la maggioranza intende modificare il decreto legge numero 14 del 20 febbraio 2017 e l’articolo 635 del codice penale, istituendo ad esempio per chi è stato denunciato o condannato (anche con sentenza non definitiva) per vandalismo o danneggiamento volontario di beni culturali tutelati il divieto di avvicinarsi ad una distanza inferiore a 10 metri agli edifici sottoposti a tutela per un minimo di sei mesi e un massimo di un anno: la pena una multa dai 500 ai 1.000 euro. Nella relazione che accompagna il testo Lisei scrive che “il diritto di scegliere di compiere azioni di disobbedienza civile” non deve “assolutamente essere confuso con il non-diritto a compiere azioni vandaliche per porre all’attenzione delle persone questo o quel problema o esigenza”.

    Pochi mesi fa anche la Lega – per tramite del senatore Claudio Borghi e del capogruppo Massimiliano Romeo – aveva presentato un ddl simile. Simone Ficicchia, portavoce del collettivo di attivisti per il clima ‘Ultima generazione’, ha commentato: “Siamo molto sorpresi nel vedere una maggioranza che invece di occuparsi della crisi climatica è sempre più attiva nel promuovere leggi ad hoc per punire azioni non violente messe in campo da persone preoccupate per il futuro di tutti”. “Segnalo – ha aggiunto – che esiste già il reato di danneggiamento, che ci è stato anche contestato come ipotesi di reato per le nostre azioni: ma probabilmente questo reato non può essere perseguito in tribunale proprio perché il danneggiamento non c’è mai stato. Il ddl di Fratelli d’Italia non ci ferma e non ci spaventa. Siamo pronti a qualsiasi rischio legale e anche ad andare in carcere”.

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