L’albero di Argan è una pianta che presenta una corteccia ruvida e spinosa e un’ampia chioma, formata da rami che crescono in maniera disordinata. In Marocco, queste piante tendono ad attirare degli animali, non è raro infatti vedere delle capre arrampicarsi sui rami di questi alberi.
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Questa pianta, che cresce quasi esclusivamente in Marocco, è una specie rara e protetta. L’albero produce dei frutti dolci, che sono il vero motivo per cui questi animali si avventurano a diversi metri di altezza.
Le capre riescono non solo a scalare l’albero, ma anche a restare in precario equilibrio sui suoi rami mentre mangiano i succosi frutti che questo offre. In alcune zone a sud del paese, dove gli alberi di Argan sono più rari, gli ovini salgono anche fino a otto o 10 metri di altezza per mangiare le cosiddette “mandorle di Argan”.
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Una pianta di questo tipo può produrre fino a otto chilogrammi all’anno di frutti, che sono il cibo preferito per le capre del luogo. I coltivatori marocchini hanno imparato a sfruttare questa abitudine alimentare, tenendo lontane le capre dagli alberi finché le mandorle non sono mature.
A questo punto gli animali vengono liberati e possono arrampicarsi sugli alberi per cibarsi dei frutti dell’albero di Argan. Questi animali hanno l’abitudine di ingoiare i semi contenuti nel frutto per poi espellerli in un secondo momento.
Gli allevatori così raccolgono i semi di questi frutti senza rischiare la vita arrampicandosi su una pianta così alta o senza rischiare multe da parte del governo. Le piante di Argan in Marocco sono infatti per la maggior parte di proprietà statale, le capre sono utilizzate per ovviare al problema del divieto di raccolto.
Le abitudini alimentari di questi ovini però mettono a rischio questa specie, le capre sono infatti in grado di raggiungere anche i rami più alti di questa piante, spogliandola completamente.
L’olio di argan, derivato proprio dai semi di questa pianta, è utilizzato da millenni dalle popolazioni berbere del Marocco, sia a fini cosmetici, per cui i semi sono tostati, sia a fini alimentari, per cui i semi vengono bolliti.