Un’inchiesta realizzata da BuzzFeed, intitolata WWF’s secret war, getta un’ombra nera sul WWF. Secondo il giornale americano, la nota organizzazione che si batte per i diritti degli animali, e per la tutela dell’ambiente, avrebbe insabbiato numerosi casi in cui i guardaparco delle sue riserve hanno violato i diritti delle popolazioni indigene residenti nei territori che rientrano sotto la sua tutela.
Il caso da cui il giornale è partito per l’indagine è quello del Chitwan National Park in Nepal, dove nel 2006 un uomo è stato ucciso a bastonate da un gruppo di ranger.
La vittima era stata accusata di avere nascosto il corno di un rinoceronte, mai ritrovato, ed era stato chiuso in carcere. Sul cadavere erano poi stati trovati segni di lividi e sette costole rotte: sono stati alcuni testimoni a confermare il pestaggio compiuto da tre funzionari del parco che, alla fine, era stati arrestati con l’accusa di omicidio per poi essere liberati. Il WWF – che finanzia i ranger della riserva, i quali pattugliano il parco in jeep, con barche o spesso sul dorso di un elefante – aveva fatto pressione affinché le accuse sparissero.
Quando, pochi mesi dopo, il caso era stato archiviato, il WWF aveva interpretato il risultato come una vittoria contro il bracconaggio. Tuttavia, sottolinea BuzzFeed, l’organizzazione ha continuato a finanziare il parco e i ranger della riserva senza aprire ulteriori indagini interne.
L’omicidio in Nepal non è stato un caso isolato: secondo l’inchiesta, nei parchi nazionali in Asia e in Africa l’ente no-profit avrebbe finanziato o equipaggiato o lavorato direttamente con forze paramilitari accusate di avere picchiato, aggredito e ucciso decine di persone.
Nel 2017, secondo una testimonianza raccolta da BuzzFeed, le guardie forestali di un parco in Camerun avrebbero torturato un bambino di undici anni di fronte ai suoi genitori e, nonostante la denuncia che ha raggiunto i vertici dell’organizzazione, non è arrivata alcuna risposta, o reazione, da parte della dirigenza.
Il WWF ha sempre dichiarato di non tollerare alcuna brutalità da parte dei suoi partner perché “le violazioni dei diritti umani sono totalmente inaccettabili e non possono mai essere giustificate in nome della tutela dell’ambiente”. Al contrario, secondo l’inchiesta di BuzzFeed, realizzata in un anno in sei paesi differenti, l’organizzazione avrebbe fornito armi e mezzi utilizzati contro le comunità indigene da parte di forze che avrebbero invece dovuto tutelarle.
Un lavoro basato su centinaia di interviste, e migliaia di documenti anche confidenziali, dimostrerebbe che gli abitanti dei villaggi sono stati frustati con cinture, attaccati con machete, picchiati con bastoni di bambù fino a perdere coscienza, violentati e uccisi da unità anti-bracconaggio sostenute dalla nota organizzazione con il tenero logo del panda.