Brasile deforestazione – Di fronte alla gravità dei cambiamenti climatici che affliggono il nostro ecosistema possiamo davvero fare qualcosa? La risposta è sì, e l’esempio di questa coppia brasiliana lo dimostra. Foto-giornalista pluripremiato, lui, attivista per l’ambiente lei, Sebastião Salgado e sua moglie Lélia Deluiz hanno unito le forze e riportato in vita interi ettari della Valle del fiume Doce, fra gli stati di Minas Gerais e di Espírito Santo. Da anni, la zona era rimasta desertificata e versava in uno stato di degrado e abbandono.
Un massacro ambientale di fronte al quale la coppia non ha abbassato le braccia, dimostrando che l’impegno continuativo di pochi può fare la differenza per molti.
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Nel 1990, dopo gli anni estenuanti passati a documentare il genocidio in Ruanda, Sebastião Salgado è tornato nella sua terra, ma non l’ha ritrovata come se la ricordava: gli alberi e le piante che un tempo la popolavano erano scomparsi, lasciando il posto a cumuli di terra secca e sterile. Di conseguenza, anche gli animali erano partiti, alla ricerca di migliori condizioni in cui vivere.
“Quella terra era tanto malata quanto lo ero io, tutto era distrutto”, racconta Salgado al The Guardian nel 2015. “Circa lo 0,5 per cento soltanto del terreno era ricoperto da alberi, per il resto non era rimasto più nulla. A quel punto mia moglie e io abbiamo avuto l’incredibile idea di ripiantare questa foresta. Quando abbiamo cominciato, tutti gli uccelli, gli insetti e i pesci sono tornati. E insieme agli alberi che rinascevano, rinascevo anch’io. Questo è stato il momento più importante”.
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Nel 1998, Sebastião Salgado e Lélia Deluiz hanno fondato l’Istituto Terra, nato dal loro sogno condiviso di “ripiantare una foresta in Brasile”. Grazie al loro lavoro e a quello degli altri volontari dell’Istituto Terra, 17 mila acri devastati dalla deforestazione hanno ripreso vita.
E tutto nasce da una singola, semplice intuizione: “Esiste solo un essere vivete capace di trasformare l’anidride carbonica in ossigeno: l’albero. Dovevamo ripiantare la foresta e per farlo avevamo bisogno di alberi nativi e di semi provenienti dalla stessa regione, altrimenti serpenti e termiti non sarebbero mai venuti. Se i semi piantati non appartengono alla terra, gli animali non tornano e la foresta resta silente”.
Nel rispetto di questo assunto, Salgado e sua moglie hanno ridato vita alla loro terra e, dopo 20 anni, la foresta è rifiorita, 172 specie diverse di uccelli sono tornati, così come 33 specie di di mammiferi, 293 di piante, 15 di rettile e 15 di anfibi. In altre parole, l’iniziativa di due persone ha ricreato, grazie all’impegno, un intero ecosistema.