Oltre 90mila coralli sono cresciuti, impiantati su scogliere poco profonde in un’area marina protetta in Belize. Il progetto di ripopolamento nel Belize meridionale ha dato risultati sorprendenti.
La popolazione dei coralli dell’area è aumentata del 35 per cento negli ultimi anni. Il successo di questo progetto è stato possibile grazie alla collaborazione tra pescatori, guide turistiche, scienziati e ambientalisti.
La barriera corallina del Belize fa parte del Sistema di barriere coralline mesoamericane. Con i suoi mille chilometri, è la più grande barriera corallina dell’emisfero boreale e al mondo è seconda solo alla grande barriera corallina australiana.
Nell’ultimo decennio la barriera beliziana, che si estende dalla penisola dello Yucatán del Messico alle isole della baia dell’Honduras, è stata costantemente monitorata. In più di 300 siti tra Messico, Belize, Honduras e Guatemala, gli scienziati hanno misurato la copertura corallina, le specie ittiche e le macroalghe presenti.
Nonostante le enormi minacce causate dall’inquinamento e dal cambiamento climatico, si è assistito a un miglioramento costante della salute generale dei coralli.
“Questa è la battaglia Davide contro Golia in cui non siamo ancora stati schiacciati”, ha detto la fondatrice dell’Healthy Reefs Initiative, Melanie McField, dell’istituto Smithsonian. “Lavorare a livello locale e regionale mirato ha aiutato la barriera a resistere a minacce importanti al di fuori del nostro controllo”.
Nuove sfide minacciano però la barriera corallina. In particolare, le macroalghe carnose che stanno fiorendo a scapito del corallo a causa della crescente contaminazione e della diminuzione delle risorse ittiche che si nutrono delle alghe.
Un’altra minacci viene dai centri alberghieri, dall’inadeguatezza delle forze dell’ordine e dall’estrazione del petrolio.
L’Unesco nel 1996 aveva dichiarato il sistema di barriera corallina del Belize patrimonio dell’umanità. Il suo variegato ecosistema ospita più di mille isole; il Blue Hole, una sorta di cascata sottomarina circondata dalla barriera corallina; e oltre 1.400 specie dei flora e fauna.
La conservazione ambientale è fondamentale per questo piccolo stato americano, dato che circa la metà della popolazione dipende dal turismo, da immersioni, snorkeling e pesca. La barriera corallina genera circa il 15 per cento del Pil di Belize.
Già nel 2009 il Belize era stato lodato per le leggi volte a combattere la pesca massiccia, che avevano impedito di pescare alcune specie ittiche che si nutrono della macroalga carnosa, impedendo così che questa danneggiasse i coralli.
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