Cambiamenti climatici: attivisti di Extinction Rebellion protestano a Roma
Un gruppo di attivisti di Extinction Rebellion ha messo in atto una singolare quanto scioccante protesta a Roma contro gli effetti dei cambiamenti climatici.
Alcuni ragazzi, infatti, nella giornata di domenica 15 dicembre hanno simulato la morte per annegamento di massa nel laghetto dell’Eur di fronte alla sede dell’Eni, la principale compagnia italiana di combustibili fossili.
“Questo sarà il futuro per milioni di persone se non agiamo ora per fermare il clima e l’ambiente collasso che sta inghiottendo il pianeta” si legge in un comunicato diffuso da Extinction Rebellion.
Attraverso questa performance, gli attivisti del movimento chiedono al governo italiano “di agire in conformità alla mozione di emergenza climatica appena approvata dal Parlamento, eliminando i sussidi all’industria dei combustibili fossili”.
“Il tempo sta per scadere. Sono necessari cambiamenti radicali”.
“Siamo qui per denunciare l’immobilismo delle istituzioni e coinvolgere l’opinione pubblica su un problema drammatico che necessita un’azione immediata” si legge ancora nella nota di Extinction Rebellion.
Secondo il movimento, in Italia, il 70 per cento della popolazione vive a meno di 10 km dalla costa: 86 milioni di persone in Europa vivono nella stessa condizione. Ecco perché è necessario agire prima che i cambiamenti climatici provochino eventi catastrofici.
Extinction Rebellion, dunque, chiede: “Che il governo dichiari l’emergenza climatica e ecologica e informi compiutamente la popolazione sul collasso climatico in corso”.
“Che si fermi la distruzione degli ecosistemi e della biodiversità e si portino allo zero netto le emissioni di gas serra entro il 2025”.
E infine “Che il governo costituisca e sia guidato dalle decisioni di un’assemblea di cittadini/e sulle misure da attuare e sulla giustizia climatica ed ecologica”.