Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 12:48
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Guida Bardi
Home » Esteri

La protesta degli studenti universitari in Sudafrica di cui nessuno parla

Immagine di copertina

La decisione di aumentare le tasse ha scatenato la rabbia degli universitari dei principali atenei sudafricani, che si battono per un'istruzione equa e paritaria

Non si placano le proteste degli studenti universitari sudafricani scoppiate martedì 20 settembre 2016, dopo l’annuncio del ministro dell’Istruzione superiore, Iama Nzimande, di un aumento delle tasse universitarie per l’anno accademico 2016-2017.

In una conferenza stampa organizzata a Pretoria lunedì 19 settembre, il ministro ha sottolineato che spetterà alle università sudafricane applicare l’aumento sulle tasse accademiche – che dovrebbe aggirarsi intorno all’otto per cento. Una decisione destinata a creare un profondo divario sociale fra studenti abbienti e meno abbienti con un reddito familiare ridotto.

La proposta rischia così di riaccendere vecchi focolai di protesta rimasti assopiti in questi undici mesi. Già nel mese di ottobre del 2015, l’annuncio di un aumento delle tasse universitarie del 10,5 per cento aveva scatenato un’ondata di manifestazioni studentesche in tutto il Sudafrica. 

Fu proprio in quel contesto di forti agitazioni e di serpeggiante malumore fra gli studenti universitari che nacque il movimento nazionale #FeesMustFall, che chiedeva a gran voce un congelamento del canone. Quasi un anno dopo, la stagione delle proteste universitarie ha ripreso vita e le università sudafricane sono diventate, per il secondo anno di fila, teatro di manifestazioni. 

(Qui sotto studenti appartenenti al movimento #FeesMustFall)


I gruppi studenteschi dei vari atenei del paese hanno risposto in maniera decisa a questa proposta, minacciando la chiusura dei campus universitari. Infatti, molti studenti hanno iniziato a inscenare proteste presso le università di Witwatersrand, di Pretoria e di Città del Capo, dove le lezioni sono state sospese per la giornata di lunedì. 

Nella giornata di martedì si sono consumati violenti scontri fra studenti e forze di polizia che hanno provveduto a fermare ed arrestare 31 persone. 

Perché gli studenti protestano

La maggior parte delle proteste sono nate in maniera pacifica. Gli studenti scesi per le strade di Johannesburg  martedì 20 settembre hanno scandito canzoni e slogan durante la marcia di protesta e hanno chiesto l’istruzione gratuita per alcune fasce sociali.

Molti studenti non possono permettersi di pagare tasse più alte e denunciano la decisione del governo di aumentare il canone fino all’otto per cento nell’anno accademico 2017-2018. 

Le tasse erano state congelate lo scorso anno, dopo la grande protesta degli studenti messa in atto nel 2015. Era dalla fine dell’apartheid nel 1994 che non si assisteva a manifestazioni di proporzioni simili. 

L’aumento delle tasse, secondo i gruppi studenteschi e i rappresentanti degli universitari, discriminerebbe gli studenti neri a basso reddito familiare. Le manifestazioni sono scaturite dalla prestigiosa università di Witwatersrand a Johannesburg, dove 200 studenti hanno deciso di uscire fuori dalle aule, bloccare le lezioni e radunarsi fuori dal campus. 

Ma l’ondata di proteste non si è arrestata e ha coinvolto anche le università di Bloemfontein e la Nelson Mandela Metropolitan University, nella città costiera di Port Elizabeth che sono rimaste chiuse per un’intera giornata, mentre l’università di Città del Capo ha annunciato la sospensione delle lezioni. 

La leader del consiglio rappresentativo dell’Università di Witwatersrand, Nompendulo Mkatshwa, ha raccontato che la polizia ha sparato gas lacrimogeni per disperdere gli studenti radunati nei pressi delle università per protesta. “Gli studenti non sono contenti della decisione annunciata dal dipartimento dell’Istruzione Superiore e si battono per la parità e il diritto all’istruzione”.

(qui sotto l’intervista a Mkatshwa)


Non si è fatta attendere la replica della polizia mediante il suo portavoce, Lungelo Dlamini, il quale ha precisato che gli studenti arrestati “stavano bloccando l’ingresso dell’università, violando un provvedimento giudiziario. Per questo motivo sono stati trattenuti presso una vicina stazione di polizia”.

(Qui sotto alcuni video delle proteste diffusi attraverso Twitter)

Ti potrebbe interessare
Esteri / Ucraina, Zelensky ammette: "Non abbiamo la forza di riconquistare i territori occupati dalla Russia"
Esteri / Houthi lanciano “missili ipersonici” verso Tel Aviv. Israele bombarda lo Yemen. Gaza, al-Jazeera: “13 morti nei raid odierni dell’Idf”. Intercettato un drone lanciato dalla Striscia contro lo Stato ebraico. Putin: "Incontrerò Assad. La caduta del regime in Siria non è una sconfitta per la Russia"
Esteri / L’Ue ha già mobilitato per l’Ucraina l’equivalente di quasi un quarto delle risorse del Green Deal
Ti potrebbe interessare
Esteri / Ucraina, Zelensky ammette: "Non abbiamo la forza di riconquistare i territori occupati dalla Russia"
Esteri / Houthi lanciano “missili ipersonici” verso Tel Aviv. Israele bombarda lo Yemen. Gaza, al-Jazeera: “13 morti nei raid odierni dell’Idf”. Intercettato un drone lanciato dalla Striscia contro lo Stato ebraico. Putin: "Incontrerò Assad. La caduta del regime in Siria non è una sconfitta per la Russia"
Esteri / L’Ue ha già mobilitato per l’Ucraina l’equivalente di quasi un quarto delle risorse del Green Deal
Esteri / Il bilancio dei morti nella guerra di Israele nella Striscia di Gaza è stato manipolato?
Esteri / Russia: arrestato un sospetto per l’omicidio del comandante della Difesa nucleare
Esteri / Gaza, al-Jazeera: “6 morti in un raid di Israele nel nord". Media: "Hamas pronto a raggiungere un accordo di tregua". Il direttore della CIA Burns arriva in Qatar. Siria, media russi: "Tel Aviv controlla il 95% della provincia di Quneitra". Ripresi i voli all'aeroporto di Damasco
Esteri / Onu: un milione di rifugiati potrebbero tornare in Siria entro giugno
Esteri / Ue multa Meta per 251 milioni di euro per violazione dei dati personali
Esteri / Russia, esplosione a Mosca: ucciso il comandante della Difesa nucleare
Esteri / Netanyahu verso il Cairo per la tregua a Gaza, ma il portavoce nega. Usa: "Cauto ottimismo, vicini ad accordo". Siria: al Jolani annuncia scioglimento dei gruppi armati