Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 17:14
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Guida Bardi
Home » Esteri

La Siria si conferma il paese più pericoloso per i giornalisti

Immagine di copertina

Un'analisi pubblicata dal Committee to Protect Journalists rivela che almeno 26 giornalisti sono morti durante i combattimenti in diversi teatri di guerra nel 2016

Il Committee to Protect Journalists (Cpj) ha rivelato che il 2016 è stato l’anno peggiore dal 2013 per quanto riguarda i giornalisti rimasti uccisi in teatri di guerra, benché il numero totale di reporter che hanno perso la vita per motivi legati alla loro professione sia in declino.

Secondo i dati raccolti dal Cpj, quest’anno 48 giornalisti sono stati uccisi per ritorsioni connesse al loro lavoro. Oltre la metà dei reporter, 26 persone, hanno perso la vita durante i combattimenti in diversi paesi, specialmente nell’area mediorientale.

La classifica dei paesi più letali per i giornalisti vede la Siria al primo posto (14 decessi), seguita da Iraq e Yemen (sei decessi ognuno), Afghanistan (quattro decessi), Somalia e Libia (3 decessi ognuno).

La Siria si conferma quindi il paese più pericoloso: dall’inizio del conflitto sono rimasti uccisi almeno 107 giornalisti.

Tra le ultime vittime c’è Osama Jumaa, fotografo e giornalista video per l’agenzia fotografica internazionale Images Live di appena 20 anni, morto ad Aleppo. Viaggiava su un’ambulanza per documentare il soccorso ai civili quando il mezzo era finito sotto il fuoco dell’artiglieria delle forze armate siriane, ed era stato ferito. Un successivo raid aereo aveva colpito l’ambulanza uccidendo sia Jumaa che un paramedico che gli stava prestando le prime cure.

Anche il sedicente Stato islamico rappresenta una seria minaccia per i giornalisti: dal 2013, l’Isis è stato messo in relazione con la scomparsa di almeno 11 reporter, rapiti o uccisi, come l’americano James Foley, sequestrato il 22 novembre 2012 e decapitato nell’agosto del 2014. 

Il rapporto stilato da Cpj inoltre sottolinea come i rischi connessi al mestiere spingano molti giornalisti all’autocensura. Alcuni scelgono l’autoesilio o cessano la professione a causa dei rischi che affrontano.

In Pakistan, dal 1992 a oggi, sono stati uccisi 33 giornalisti, mentre in Russia, nello stesso periodo di tempo, sono stati assassinati 36 reporter.

Alcuni punti chiave dell’analisi di Cpj

– Gruppi politici, incluse organizzazioni islamiste militanti, sono responsabili di oltre la metà delle uccisioni di giornalisti nel 2016

– I giornalisti che coprono conflitti sono, comprensibilmente, i più esposti: il 75 per cento delle vittime di quest’anno lavoravano in teatri di guerra

– I fotografi e i cameraman sono le vittime più frequenti

– Il 20 per cento dei giornalisti uccisi nel 2016 erano freelance

– Nove giornalisti uccisi su dieci erano locali e non stranieri

— LEGGI ANCHE: La libertà di stampa nel mondo

**Non restare fuori dal mondo. Iscriviti qui alla newsletter di TPI e ricevi ogni sera i fatti essenziali della giornata.**

Ti potrebbe interessare
Esteri / Record di esecuzioni in Arabia Saudita: giustiziate 330 persone soltanto nel 2024
Esteri / Iran: il governo revoca il bando a WhatsApp e Google Play
Esteri / Nave cargo russa affonda nel Mediterraneo: il giallo sul trasporto di armi dalla Siria
Ti potrebbe interessare
Esteri / Record di esecuzioni in Arabia Saudita: giustiziate 330 persone soltanto nel 2024
Esteri / Iran: il governo revoca il bando a WhatsApp e Google Play
Esteri / Nave cargo russa affonda nel Mediterraneo: il giallo sul trasporto di armi dalla Siria
Esteri / Donald Trump vuole il controllo della Groenlandia e del Canale di Panama
Esteri / Paesi Bassi: 5 condannati per gli scontri di Amsterdam con i tifosi israeliani del Maccabi Tel Aviv
Esteri / Mi manda Donald Trump: ecco chi è Tilman Fertitta, nominato prossimo ambasciatore Usa in Italia
Esteri / Raid di Israele a Gaza City: ucciso un operatore della Protezione civile. Almeno 45.338 morti nella Striscia dal 7 ottobre 2023. Qatar: "I colloqui per la tregua continuano". Tel Aviv chiede una riunione urgente del Consiglio di Sicurezza Onu per condannare gli attacchi Houthi. Il ministro della Difesa Katz: "Prenderemo di mira i leader del gruppo in Yemen". Il governo Netanyahu ordina altri missili
Esteri / La battaglia dell’Antitrust a Google sul caso Chrome
Esteri / Guerra in Ucraina, Donald Trump: “Vladimir Putin vuole un incontro il prima possibile”. Ma Mosca frena
Esteri / Gaza: oltre 45.300 morti dal 7 ottobre 2023. Al-Jazeera: “Altre 14 vittime nei raid odierni di Israele". Israele, attentato contro un soldato a Gerusalemme: ferito l'aggressore. Libano: il premier Mikati visita le postazioni militari nel sud. Siria: il leader di Hts riceve a Damasco il ministro degli Esteri giordano Safadi