Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 11:45
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Guida Bardi
Home » Cronaca

“Definire un uomo pelato è molestia sessuale”: la sentenza di un Tribunale nel Regno Unito

Immagine di copertina

Definire un uomo “pelato” rappresenta una molestia sessuale: lo ha stabilito un tribunale del Lavoro nel Regno Unito chiamato ad esprimersi sul caso di Tony Finn, elettricista della British Bung Company, con sede nel West Yorkshire, licenziato dopo 24 anni di lavoro. Finn ha denunciato l’azienda per molestie sessuali a seguito di un incidente con il supervisore della fabbrica, avvenuto nel 2019. Durante una lite in officina – quasi precipitata in una rissa – l’uomo avrebbe definito il dipendente “st*onzo calvo”.  Tony Finn ha raccontato alla giuria di aver temuto per la sua sicurezza personale in quell’occasione. Al tribunale del lavoro è stato chiesto quindi di stabilire se chiamare qualcuno con l’appellativo di “calvo” sia o meno una molestia sessuale

La caduta dei capelli è molto più diffusa tra gli uomini rispetto alle donne, quindi usarla per descrivere qualcuno è una forma di discriminazione”, ha stabilito il giudice del Tribunale. “È difficile concludere diversamente”, recita la sentenza. “Quelle parole sono state pronunciate con lo scopo di violare la dignità del ricorrente e creare per lui un ambiente intimidatorio, ostile, degradante, umiliante o offensivo”.

A sostegno delle proprie conclusioni la giuria ha sollevato un precedente caso giudiziario in cui un uomo è stato condannato per aver molestato sessualmente una donna osservando le dimensioni del suo seno. “È molto più probabile che una persona che riceve un commento come quello che è stato fatto in (quel) caso sia una donna. Allo stesso modo, è molto più probabile che una persona che riceve un’osservazione come quella fatta al signor Finn sia maschio. L’osservazione è stata fatto allo scopo di ferire il ricorrente commentando un aspetto che si può trovare spesso tra gli uomini”, recita la sentenza. Finn ha anche vinto la causa sul licenziamento ingiustificato.

 

Ti potrebbe interessare
Cronaca / “Ha ucciso un anziano e ha provato a ucciderne altri 4”: arrestata falsa operatrice sanitaria
Cronaca / Alessandro Basciano: "In carcere ero in cella con un pedofilo e un femminicida"
Cronaca / Brescia, dipendente comunale ai domiciliari: ha sottratto 355mila euro dalle casse pubbliche
Ti potrebbe interessare
Cronaca / “Ha ucciso un anziano e ha provato a ucciderne altri 4”: arrestata falsa operatrice sanitaria
Cronaca / Alessandro Basciano: "In carcere ero in cella con un pedofilo e un femminicida"
Cronaca / Brescia, dipendente comunale ai domiciliari: ha sottratto 355mila euro dalle casse pubbliche
Cronaca / John Elkann: “Nostra madre ci picchiava. Lapo subiva più di tutti”
Cronaca / Il collega cha ha investito e ucciso il portuale di Genova: “Colpo di sonno per iperlavoro, il giorno prima avevo fumato una canna”
Cronaca / Inaugurato il nuovo ufficio postale mobile in Piazza San Pietro
Cronaca / Firenze, famiglia trovata morta in casa: ipotesi intossicazione da monossido di carbonio
Ambiente / È uscito il nuovo numero di The Post Internazionale. Da oggi potete acquistare la copia digitale
Cronaca / Napoli, zii indagati per la misteriosa morte della nipote di 4 anni
Cronaca / Ascoli, uccide la moglie poi tenta il suicidio. In casa c’erano anche i figli della coppia