Un bambino malato di leucemia è morto di morbillo a Monza
Un bambino di sei anni, malato di leucemia e ricoverato in un ospedale a Monza, è morto giovedì 22 giugno per una complicazione legata al morbillo.
Il bambino era affetto da una leucemia linfoblastica acuta ed era immunodepresso, non aveva cioè più difese immunitarie. Il bambino era ricoverato all’ospedale San Gerardo di Monza.
Se il bambino fosse stato vaccinato, probabilmente sarebbe potuto essere curato, con una probabilità di guarigione pari a oltre l’85 per cento. Le complicazioni ai polmoni e al cervello, entrambe dovute al morbillo, hanno causato la morte del bambino.
“La storia di questo piccolo affetto da leucemia è l’esempio di come la cosiddetta ‘immunità di gregge’ sia fondamentale per la protezione di coloro che, per la loro malattia o per lo stato di trattamento in cui si trovano, non sono protetti, anche quando fossero vaccinati dal morbillo così come da altre malattie infettive”, ha detto l’assessore al Welfare di Regione Lombardia Giulio Gallera.
“Tengo a sottolineare come solo l’immunità di gregge, cioè la vaccinazione di oltre il 95 per cento dei bambini, sia l’unica strada per tutelare soggetti immunodepressi o che hanno contratto malattie come nel caso del piccolo del San Gerardo, che per queste ragioni non possono vaccinarsi”.
Aggiornamento: Una precedente versione di questo articolo riportava la notizia che a contagiare il bambino fossero stati i due fratelli non vaccinati.
In un’intervista a Rainews, Andrea Biondi, primario dell’ospedale di Monza, ha confermato che i fratelli maggiori avrebbero avuto il morbillo in tempi non compatibili con il contagio del bambino. Biondi conferma comunque che l’immunità di gregge sarebbe stata l’unica difesa per il paziente immunodepresso.