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Cosa sono le Maras

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Hanno decine di migliaia di membri tra Stati Uniti e America centrale e sono tra le gang più pericolose al mondo

Il termine gang viene solitamente impiegato per definire gruppi formati, per la maggior parte, da ragazzi di età compresa tra i 12 e i 24 anni. Ogni gang ha un suo nome e una sua identità ben precisa, contraddistinta da una peculiare simbologia e gestualità. Si tratta di gruppi criminali organizzati, duraturi nel tempo e radicati nel territorio, coinvolti in attività illecite, quali spaccio di stupefacenti, vandalismo, rapine, riciclaggio di denaro, estorsioni e omicidi. 

Quando si parla delle gang che operano in Centro America si utilizza l’espressione pandillas o maras. Quest’ultima viene impiegata con più frequenza, specialmente dalla stampa internazionale. Alcuni studi diversificano i due termini: per pandillas si intendono tutti i gruppi criminali locali, da tempo presenti in America centrale; con maras si fa riferimento a un fenomeno più recente, che affonda le proprie radici tra i centroamericani emigrati negli Stati Uniti negli anni Sessanta. 

— Guarda le foto: Le gang che terrorizzano l’America centrale

Le due organizzazioni criminali maggiormente estese in Centro America, presenti anche negli Stati Uniti, sono Mara Salvatrucha – anche conosciuta come MS-13 – e l’eterna rivale Barrio 18. Nel 2012 il governo degli Stati Uniti ha ufficialmente classificato Mara Salvatrucha come organizzazione criminale ed è così pericolosa che nel 2004 l‘Fbi (Federal Bureau of Investigation) creò una task force apposita al fine di contrastare la sua crescita ed espansione sul territorio americano.

Etimologia del termine maras

Il termine maras è l’abbreviazione di marabunta chein lingua spagnola, può avere due significati: il primo si riferisce ad alcune specie di formiche migratorie che divorano, nel corso della migrazione, tutto ciò che si trovano davanti. Il secondo significato si riferisce, in modo più colloquiale, a una folla disordinata

Origine del fenomeno delle maras

L’organizzazione criminale Barrio 18 affonda le sue radici nelle strade di Los Angeles, nello stato americano della California. Negli anni Sessanta i giovani messicani emigrati in California, che non venivano accettati nelle gang ispaniche già esistenti in loco, si riunirono in quella che sarebbe diventata una delle organizzazioni più estese al mondo. Secondo un rapporto della Federazione degli scienziati americani, Barrio 18 fu la prima organizzazione ispanica ad accettare anche membri di altre nazionalità. 

Anche MS-13 o Mara Salvatrucha ebbe origine a Los Angeles, negli anni Ottanta. I membri della gang, in origine, erano tutti provenienti dallo stato centroamericano di El Salvador, emigrati negli Stati Uniti a causa della crisi economica e della guerra civile che colpì il Paese dal 1979 al 1992. 

Il processo di espansione di entrambi i gruppi criminali fu accelerato, a partire dal 1996, dall’entrata in vigore dell’Illegal Immigrant Reform and Immigrant Responsability Act, una riforma attuata dagli Stati Uniti che prevedeva la deportazione di tutti gli immigrati clandestini nel loro Paese di origine. La maggior parte dei deportati, che erano pregiudicati, esportarono la cultura delle gang in Centro America e cominciarono ad arruolare ragazzi tra la popolazione locale, rinvigorendo le frange di entrambi i gruppi.

La deportazione ebbe un effetto moltiplicatorio. La maggior parte dei membri delle maras in Centro America, circa il 70 per cento, erano persone deportate dagli Stati Uniti. Secondo il Dipartimento della sicurezza interna degli Stati Uniti, il numero delle deportazioni di criminali verso El Salvador, Honduras e Guatemala si è quintuplicato dal 1995 al 2013, passando da 1.987 deportati a 106.420.

Come riportato sul New York Times, nessuno sembra accordarsi sull’origine dell’odio esistente tra le due gang, che da sempre si combattono vicendevolmente. Quel che è certo è che negli anni Ottanta le tensioni esplosero in una vera e propria guerriglia urbana tra le due gang, per il controllo delle attività illecite e del territorio. 

Spesso si è portati a credere che i due gruppi finora menzionati siano le due uniche gang a esercitare il loro potere in Centro America. In El Salvador, negli anni Novanta, arrivarono membri di un’altra vecchia gang, una delle prime in California, fondata da messicani. Il gruppo prese il nome di White Fence 13 ed era affiliato alla Eme, una potente organizzazione criminale messicana. Uno dei fondatori di Barrio 18 venne ucciso dalla Eme, il suo cadavere fu appeso a un albero e gli diedero fuoco. Seppur composte da un numero minore di affiliati rispetto a Barrio 18 e Mara Salvatrucha, le gang presenti in Centro America e Stati Uniti sono molte e frastagliate. 

Localizzazione geografica 

Le gang locali sono sparse per tutto il territorio del Centro America: si trovano in Belize, Costa Rica, El Salvador, Guatemala, Honduras, Nicaragua e Panama. I criminali affiliati alle maras sono presenti anche negli stati federali americani. Come dimostra il seguente grafico, nella regione si registra uno tra i più alti tassi di omicidi a livello globale. Una delle cause più evidenti di violenza sono appunto le gang

Nel grafico: il numero di omicidi ogni 100mila abitanti nei Paesi dell’America Centrale.


Ma la regione dove queste organizzazioni sono maggiormente attive e radicate prende il nome di Northern Triangle e comprende gli stati del Guatemala, di El Salvador e dell’Honduras.

La Mara Salvatrucha opera principalmente nelle aree urbane di El Salvador (San Salvador, Sonsonate, La Libertad, San Miguel), del Guatemala (Città del Guatemala, Chimaltenango, San José Pinula, Mixco, Villanueva) e in alcune aree dell’Honduras. 

I nuclei di Barrio 18 sono localizzati tra El Salvador (San Salvador, Santa Ana, Sonsonate, La Libertad, San Miguel), Guatemala (Cittá di Guatemala, San Marcos, Xela, Antigua), Honduras (Tegucigalpa, San Pedro Sula), Messico e Stati Uniti. Alcuni membri sono stati arrestati anche in Panama e Costa Rica. 

Ogni gang ha il suo territorio e i suoi rituali. Ad esempio, nella città di San Salvador, a El Salvador, negli anni Novanta, chi apparteneva a Mara Salvatrucha si dava appuntamento di fronte al mercato Modelo. Chi invece era membro di Barrio 18, si recava al parco Libertad per incontrare il resto del gruppo. La guerra che ebbe inizio nel sud della California, si estese ben presto per le strade di San Salvador e dei paesini vicini. Lo stesso accadde in Guatemala e in Honduras. 

Entrambi i gruppi sono internamente suddivisi in clicas, cellule organizzate su base territoriale e che svolgono attività diverse tra loro. Nonostante l’evidenza dell’operato delle maras anche negli Stati Uniti, Unodc, l’ufficio delle Nazioni Unite per la droga e il crimine, ritiene che non sia appropriato parlare di gang transnazionali quando ci si riferisce alla maras, in quanto le loro attività, prevalentemente racket e narcotraffico, si concentrano soprattutto sul territorio locale. 

Quanti sono i membri delle maras

Le stime circa il numero effettivo di affiliati alle gang in America Centrale variano molto. Non è semplice stabilire quale sia il totale dei membri. Nel 2012, William R. Brownfield, il segretario del Bureau of International Narcotics and Law Enforcement Affairs, l’ufficio per il controllo della droga e le azioni criminali negli Stati Uniti, stimava che il numero di membri di Mara Salvatrucha e Barrio 18 arrivasse a 85mila persone, solo nel Northern Triangle. 

In un rapporto sul crimine organizzato in America Centrale nel 2012, Unodc, l’ufficio delle Nazioni Unite per la droga e il crimine, segnalava che, tra le due gang, il numero di membri ammontava a 54mila persone. In El Salvador i mareros – membri delle maras – erano 20mila, 12mila in Honduras e 22mila in Guatemala. Il livello più alto di mareros per abitante si registrava in El Salvador, con 323 criminali ogni 100mila abitanti. 


Il 2011, per El Salvador, fu una delle annate più sanguinose dalla fine della guerra civile (1979 – 1992). Furono uccise 11 persone al giorno, per un totale di 4.371 omicidi. El Salvador divenne così uno dei Paesi più violenti al mondo, a causa dell’eterno conflitto tra le due gangSecondo Mauricio Funes, ex presidente salvadoregno dal 2009 al 2014, il numero dei membri della criminalità organizzata a El Salvador nel 2013 salí a 60mila, su un totale di sei milioni di abitanti. 

— Leggi anche: Le gang di El Salvador paralizzano il Paese

Segni particolari 

I membri delle maras sono particolarmente conosciuti per la loro violenza e ferocia. Il rito d’iniziazione per gli uomini che desiderano entrare a far parte delle gang consiste in un pestaggio della durata di 13 secondi. Le donne possono scegliere tra una violenza sessuale perpetrata dai capi del gruppo o le percosse. I membri delle maras devono giurare eterna fedeltà al gruppo: una volta entrati è molto difficile uscirne.

Gli affiliati delle maras si distinguono per alcuni segni particolari, tra cui i tatuaggi che spesso coprono anche il viso. Alcuni si tatuano addosso il numero delle persone uccise e altri simboli macabri che rappresentano ospedali, prigioni e obitori. Si distinguono inoltre grazie ai graffiti sui muri, alcuni gesti tipici, come quello delle corna, e per le loro canzoni rap i cui testi riflettono una cultura profondamente violenta e nichilista. 

Come si finanziano le maras

Nonostante El Salvador sia uno dei tre Paesi del Northern Triangle, il suo ruolo all’interno dell’intricatissimo sistema di attività illecite, che sostiene per buona parte l’economia della regione, non ricade prevalentemente sul narcotraffico o sullo spaccio locale di stupefacenti. Secondo la Commissione Nazionale Antidroga, El Salvador è particolarmente attivo nel riciclaggio di denaro e rimane semplicemente un crocevia del traffico di droga, che ha come meta finale gli Stati Uniti. Il Paese è stato definito la “banca del narcotraffico”, dal momento che è lì che arriva tutto il ricavato della droga esportata, che verrà in seguito riciclato per alimentare l’economia locale.

La droga in El Salvador viene venduta prevalentemente in strada, dai membri delle clicas. Per ogni 100 chili di cocaina, che entrano nel Paese solo due chili restano in El Salvador a disposizione del mercato locale, il resto viene destinato agli Stati Uniti tramite un sistema di traffico che viene chiamato hormiga – formica – per il quale vengono trasportate quantità molto piccole da un grande numero di spacciatori.

Una delle attività dalla quale le gang traggono maggior beneficio è l’estorsione. In El Salvador, ad esempio, le compagnie locali di mezzi pubblici sono sull’orlo del collasso per via delle estorsioni da parte dei criminali, che ammontano a circa 32 milioni di euro l’anno. Il prezzo da pagare alle maras, secondo il presidente dell’Associazione del Trasporto Pubblico di El Salvador, si aggira tra i 900 e i 2.500 euro e talvolta può raggiungere i 6000. Nella località di San Miguel, nel 2014, almeno due aziende al mese furono costrette a chiudere la loro attività per via delle estorsioni, secondo il presidente della Camera di commercio della città. La maggior parte delle compagnie paga un pizzo settimanale o mensile alle gang.

Un giornale locale, ContraPunto, ha riportato che le maras estorcono il 79 per cento degli imprenditori locali e che sono pochi coloro che trovano il coraggio di rivolgersi alle autorità: la maggior parte vive nella paura di essere ucciso. Secondo i dati della polizia nazionale in El Salvador, nel 2006, tra i 1.427 arresti per estorsione, il 56,6 per cento degli accusati apparteneva alle gang

È stato inoltre provato un collegamento tra le maras e gli Zetas, uno dei maggiori cartelli messicani della droga. Le armi in possesso delle maras non provengono solo dal mercato nero del Centro America, ma anche da questa collusione. Oltre al traffico d’armi e di droga, le maras sono coinvolte nel traffico di esseri umani, in rapimenti, racket e omicidi.

L’omicidio su commissione è un’altra delle piaghe sociali della regione. Un’attività relativamente nuova che i mareros utilizzano per aumentare i guadagni e che si svolge, generalmente, attraverso contratti stabiliti con il resto delle organizzazioni criminali cui offrono il loro servizio.

Secondo un’inchiesta di Organization of American States, in El Salvador le due principali attività criminali sono l’omicidio su commissione (26,8 per cento) e il traffico d’armi (20,7 per cento). In Guatemala l’omicidio su commissione occupa il terzo posto dopo la vendita di droga (28,6 per cento) e l’estorsione (16,3 per cento).

Il seguente grafico indica il tasso di omicidi nel Northern Triangle, pubblicato in un rapporto del Unodc sul crimine organizzato in Centro America del 2012. Si evidenzia una totale mancanza di controllo da parte dello Stato in queste regioni.

Mano Dura è il nome utilizzato per fare riferimento a una delle politiche anti-gang attuate dal governo di El Salvador. Queste misure restrittive permisero alle forze di sicurezza di arrestare chiunque fosse sospettato di appartenere a una pandilla. Malgrado i 14mila arresti registrati in El Salvador tra il 2004 e il 2005, la polizia salvadoregna rilasciò in seguito ben 10mila persone sospette.

Violente e violentate. Le donne nelle maras

Uno studio dell’ong Interpeace analizza il ruolo delle donne e la loro relazione con gli uomini all’interno delle maras. Le ricerche per realizzarlo furono fortemente limitate dalla paura e la diffidenza di queste donne nel condividere la loro esperienza all’interno del gruppo criminale: dare informazione riguardo questi gruppi rappresenta una vera e propria minaccia per chi decide di farlo. 

Secondo quanto emerse dalle ricerche, le donne all’interno di Mara Salvatrucha e Barrio 18 ricoprono un doppio ruolo: agiscono come gli uomini, perpetrando violenza e vestendosi come loro; al contempo devono fare da madri ai bambini della gang, cucinare per il gruppo e svolgere il resto delle attività domestiche all’interno della clica. Gli uomini sono convinti che le donne destino meno sospetti nelle autorità, per questo sono solite occuparsi dello spaccio di stupefacenti, del contrabbando di beni in carcere e del trasporto d’armi. 

Per entrare a far parte della gang le donne devono lasciarsi violentare da più membri del gruppo per la durata di tredici secondi.

Eppure, quelle che scelgono questa via non vengono solitamente prese sul serio, né tanto meno rispettate, una volta superata la prova. Per questo motivo, molte di loro preferiscono subire lo stesso trattamento che viene dato ai maschi, e scelgono le violente percosse da parte del gruppo al fine di poter dimostrare forza e coraggio, guadagnandosi il rispetto dell’intera clica.

Solo cosí si sentono davvero parte del gruppo e possono partecipare alle discussioni, durante le quali la loro parola assume valore determinante. Il ruolo della donna rimane comunque fortemente legato a una cultura di stampo patriarcale. 

Sono molti gli uomini che trovano una compagna al di fuori del gruppo, solitamente si tratta di ragazze molto giovani estranee alla criminalità organizzata, tra i 13 e i 15 anni, che vengono accettate come parte integrante del gruppo in quanto compagne di uno dei membri. Gli uomini possono avere relazioni con più donne – bichas – al di fuori del gruppo, mentre le donne devono prestare fedeltà assoluta al compagno. 

Uscire dalle maras, sia per le donne che per gli uomini, è praticamente impossibile. Le donne che desiderano farlo sono spesso motivate da una gravidanza e dal desiderio di offrire ai propri figli una vita migliore. Altra motivazione, valida anche per gli uomini, che aiuta i membri a prendere distanze dal gruppo, è la religione.

I mareros rispettano tutti coloro che si allontanano per intraprendere il cammino religioso. Molti ricorrono alla Chiesa in quanto esistono pochissimi programmi di riabilitazione offerti dallo Stato e integrarsi nuovamente in società, dopo aver fatto parte di una organizzazione criminale di tale calibro, risulta molto complicato. 

— Guarda le foto: Le gang che terrorizzano l’America centrale

Qui un documentario e il trailer di un film per saperne di più su queste organizzazioni criminal

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